Renzi: «Nessuno di noi chiede poltrone nel governo». E sfida Salvini: «Vedremo chi prende più voti»

L’ex premier insiste: «Si mettano in sicurezza i conti, e poi se volete andiamo al voto». Se invece Zingaretti e Di Maio «vogliono fare qualcosa di diverso, non mi metterò di traverso»

«Mi sembra saggio che nessuno di noi stia dentro il governo, io non ci sarò e mi auguro anche non ci sia nessuna delle persone che con me sono state al governo. Nessuno di noi chiede la benché minima poltrona, anche quella di commissario». Parola di Matteo Renzi, che nella giornata della verità per il governo gialloverde affida il suo pensiero ai microfoni di Radio 24.


Renzi risponde al dibattito che ipotizza Maria Elena Boschi, la più renziana dei renziani, ministra di un governo M5S-Pd per blindarlo da eventuali ripensamenti proprio dell’ala renziana: «A me sembra di vivere su un pianeta parallelo», dice Renzi. «Blindare? Chi se ne frega. Mi sembra molto più saggio che nessuno di noi stia dentro al governo».


«Questo dibattito è politichese: il governo populista ha fallito e dobbiamo urlarlo dai tetti e per le strade. Per 14 mesi ci hanno detto – ha aggiunto il senatore dem – che loro erano la speranza e avrebbero rivoluzionato l’Italia, dicevano che avrebbero governato per 30 anni con questa opposizione, invece non sono arrivati neanche a 30 mesi».

Sull’ipotesi di sedersi al tavolo con Luigi Di Maio – «tocca a Nicola Zingaretti», sorride Renzi.

La crisi «è colpa di Matteo Salvini» e ora, dice il senatore semplice di Scandicci, «rischia di essere pagata dagli italiani per colpa del colpo di sole di Salvini al Papeete. E farebbe scaturire una recessione peggiore di quella del 2011».

«A me sembra una barzelletta, questa storia che faccio pesare i “miei” in Parlamento», chiosa Renzi. «È vero, ho nominato un’infinità di loro, visto che ero premier e segretario: le sembra che quelli che ho nominato siano rimasti fedeli a Renzi?».

L’ex premier insiste: «Quello che dico è chiaro: si mettano in sicurezza i conti, e poi se volete andiamo al voto». Se invece Zingaretti e Luigi Di Maio «vogliono fare qualcosa di diverso, non mi metterò di traverso».

Infine un appello al leader della Lega. Alle ultime elezioni politiche la lega ha preso meno voti al Pd. Vuoi confrontarti?, dice rivolgendosi direttamente a Salvini. «Scegli tu il collegio: mettiamoci nello stesso collegio senatoriale o alla Camera e vediamo chi prende più voti. Non ho paura di scontrarmi con Salvini. È lui che forse ha paura della Russia, dei 49 milioni, e di altre cose che noi non sappiamo».

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