In Evidenza ENISiriaUSA
POLITICAAlessandro Di BattistaGoverno Conte IIM5SPD

Quando Di Battista disse: «Se M5S farà alleanze con chi ha distrutto l’Italia, lascerò movimento» – Video

04 Settembre 2019 - 10:41 Redazione
Il popolare Dibba potrebbe restare fuori dalla squadra di governo per le sue posizioni critiche. E che ne sarà del libro su Bibbiano?

Nelle ultime ore per Alessandro Di Battista si era parlato anche di un ministero all’interno del governo giallorosso. Ma il pasionario del Movimento 5 Stelle che alcuni avevano individuato come la naturale guida della forza politica dopo l’era Di Maio, ruolo che invece oggi sembra, visto il consenso popolare nei sondaggi e il ruolo istituzionale, alla portata del premier incaricato Giuseppe Conte, è stato quantomeno dubbioso sull’alleanza con il Partito Democratico.

Poche ore prima della votazione sulla piattaforma Rousseau, infatti, Di Battista era andato all’attacco: «È davvero paradossale il fatto che quelli del PD considerino “ultimatum” idee e soluzioni sacrosante per il benessere collettivo. Oltretutto nei 20 punti presentati ieri ci sono quelle riforme che il PD e i suoi derivati hanno promesso per 20 anni senza mai realizzarle preferendo cedere agli ultimatum (quelli veri) di Berlusconi»

Insomma, una riedizione del Pd come Pdmenoelle. Una posizione scettica nei confronti dell’avversario storico, ma forse non così netta come quella espressa meno di due anni fa, quando il popolare Dibba, intervistato da Repubblica Tv dichiarava: «Se il M5S farà alleanze con i partiti che hanno distrutto l’Italia, lascerò movimento».

Ironia della sorte, le parole di Di Battista arrivavano dalla sede della Casaleggio Associati: è stato infatti proprio Davide Casaleggio, ieri sera, a certificare il risultato della votazione sulla piattaforma Rousseau che, di fatto, ha segnato la nascita del governo M5S-Pd.

Ma cosa farà oggi Di Battista? Nelle ultime ore un suo approdo nel governo sembra naufragato ed è facile immaginare che le sue prese di posizione, non ultima quella di non dichiarare il proprio voto su Rousseau (che alcuni hanno interpretato come un modo per dire che avrebbe votato «no»), non abbiano favorito aperture da parte del Partito Democratico a un suo inquadramento nell’esecutivo.

Di più, Di Battista aveva annunciato, lo scorso 21 luglio attraverso la sua pagina Facebook, che avrebbe curato un libro su Bibbiano per Fazi Editore per «un doveroso approfondimento» sullo scandalo. Non è dato sapere se il progetto editoriale andrà, oggi, in porto. Sembra in ogni caso da escludere che Di Battista sia intenzionato ad abbandonare il Movimento.

Leggi anche:

Articoli di POLITICA più letti