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«Non fidatevi del Pd», è l’appello di Di Battista al M5s. Conte: «Il Pd è responsabile, io mi fido»

19 Settembre 2019 - 19:30 Redazione
Di Battista: «Il Pd è il partito più ipocrita d'Europa». Conte: «Io mi fido». Marcucci: «Conte e Di Maio tengano a bada i deliri di Di Battista che sembra pronto a fare di tutto per rompere la maggioranza parlamentare»

Sul governo M5S-Pd avevano parlato tutti, mancava solo lui. Ed ecco che a pochi giorni dalla fiducia votata alla nuova maggioranza arriva il giudizio di Alessandro Di Battista. L’ex esponente del M5S mette in guardia i suoi e parla del PD come del partito più ipocrità d’Europa.

«È accaduto tutto ciò che temevo sarebbe accaduto. Prima Renzi ha formato i suoi gruppi parlamentari (stando attento, sia chiaro, a lasciare ancora qualche suo “palo” nel PD); poi il Partito Unico Lega-FI-PD-FDI ha salvato l’ennesimo deputato votando contro una richiesta d’arresto da parte dei giudici di Milano dopo aver votato NO persino sull’utilizzo di intercettazioni contro di lui», scrive Di Battista sulla sua pagina Facebook chiedendo agli elettori e ai cittadini se siano sorpresi.

https://www.facebook.com/dibattista.alessandro/posts/2222155277896524

«C’è chi ha avuto i brividi per Gentiloni commissario in Europa, chi per Franceschini alla cultura, chi per l’entrata nel governo delle varie Malpezzi, Ascani, Morani o dei vari Fiano o Scalfarotto. Perdonatemi ma chi pensavate che il PD avrebbe mai messo, Mandela, Kennedy, Allende?».

La critica a Conte

Un affondo duro quello di Di Battista che non risparmia critiche neanche al premier Giuseppe Conte, quest’ultimo rimasto stupito dalla scelta di Matteo Renzi: «Buongiorno Presidente!!! Ovvio che Renzi ambisce alle nomine ed era piuttosto chiaro che avrebbe fatto questa “robetta” dopo aver incassato due ministri e un paio di sottosegretari».

«Non fidatevi»

Di Battista profeta ricorda di aver avvertito i suoi colleghi di partito sulle future mosse di Renzi, così come delle azioni di Salvini che hanno portato alla crisi di governo: «Ho detto a tutti nelle ultime settimane esattamente come mesi fa dissi (venendo persino accusato di voler destabilizzare il Governo, ma ho chiarito con chi di dovere ed è acqua passata) che Salvini avrebbe fatto cadere il governo prima della votazione sul taglio dei parlamentari. Non ho la sfera di cristallo, semplicemente li conosco e oltretutto, forse, da fuori, si vedono le cose in modo più limpido».

L’ex deputato lancia poi un monito ai suoi ex-colleghi di partito: «Non fidatevi». Un attacco a tutto campo con cui Di Battista mette in guardia dalle aperture del Pd sulla revoca delle concessioni ai Benetton, ritenute false. Dall’Europa che in «in cambio di un po’ di flessibilità in più chiederanno all’Italia le ultime chiavi di casa rimaste».

«Non vi fidate delle notizie che arrivano dal Medio Oriente – continua Di Battista – al contrario lavorate per la Pace. Ne va dell’interesse del popolo iraniano, saudita e yemenita e di quello di un mucchio di imprese italiane che hanno sempre lavorato bene con Teheran».

Poi la chiosa: «Io, da fuori, farò le mie battaglie. Lo dico fin da subito. Non voglio destabilizzare nulla e nessuno, voglio solo esprimere le mie idee e sono sempre le stesse».

L’intervento di Marcucci: «Conte e Di Maio lo tengano a bada»

«Il governo rischia di essere messo sotto scacco dalla furia di Di Battista e
dall’area radicale del M5S», ha detto il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci. «Consiglierei al premier Conte e al ministro Di Maio di tenere a bada i deliri di Di Battista che sembra pronto a fare di tutto per rompere l’attuale maggioranza parlamentare».

«Chi nei giorni scorsi ha paventato rischi, nella realtà inesistenti, per la formazione del gruppo parlamentare Italia Viva – ha continuato Marcucci -, stia invece attento a quello che succede nel M5S».

Conte: «Il Pd è responsabile, io mi fido»

«Le parole di Di Battista? Io mi fido del Pd perché è una forza che responsabilmente ha deciso di sostenere questa esperienza del governo», così ha detto il premier Giuseppe Conte intervistato da Enrico Mentana sul palco della festa di Articolo 1.

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