Italia Viva, altri arrivi da Forza Italia? Renzi: «Moderati e cattolici non sopportano più Salvini»

Sul suo rapporto con il Partito Democratico ha dichiarato: «Dopo sette anni meglio lasciarsi se le cose non vanno. Vale per le storie di amore e anche per il nostro rapporto con il Pd»

È di poche ore fa l’ultima notizia riguardante il neonato partito di Matteo Renzi, Italia Viva. A entrare a far parte della squadra sarà anche Donatella Conzetti, senatrice di Forza Italia, sdoganando così la presenza del centrodestra nel futuro gruppo parlamentare.


Sull’argomento, però, Renzi non si sbilancia. In un’intervista a Sky Tg24, l’ex premier ha dichiarato: «Credo che questa storia sia stata pompata. Detto questo, parte dei moderati del Paese non sopporta più Salvini, questo è dato di fatto, e anche una larga parte del mondo cattolico».


Non è certo la prima volta che l’ex premier viene accusato di non essere di sinistra. «Esco dopo sette anni nei quali ho dato il cuore e sono stato considerato un intruso, uno non di sinistra», ha detto Renzi. «Rientreranno Bersani e D’Alema e usciamo noi. Italia Viva si caratterizza per la differenza culturale con il populismo di Matteo Salvini».

Italia Viva e il governo

Il simbolo non è stato ancora presentato ma le prime certezze organizzative iniziano a delinearsi. «Noi siamo civili e parliamo con tutti, ma non sarò io a partecipare ai tavoli», ha continuato. «Ci sarà un segretario, un leader. Se la mia presenza è ingombrante (per un dialogo con i 5stelle, ndr), non sarò io a causare ingombro».

A proposito di Movimento 5 Stelle e della loro alleanza con il Partito Democratico (incoraggiata sul nascere dallo stesso Renzi), l’ex segretario dem ha commentato: «Non è il governo che sognavo, parliamoci chiaro, però proprio per la situazione di emergenza che Salvini ha causato, è giusto e doveroso mordersi la lingua, non vivere di risentimenti personali che pure ci sono e sono tanti, e cercare di dare una mano all’Italia. Dare una mano al governo significa dare una mano all’Italia».

«Dopo sette anni meglio lasciarsi se le cose non vanno», ha aggiunto parlando del Pd. «Vale per le storie di amore e anche per il nostro rapporto con il Pd».

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