Brexit, Londra torna indietro: lo stop alla libera circolazione è rimandato

Ora i cittadini Ue che entreranno nel Regno Unito prima del 31 dicembre 2019 avranno il diritto di rimanervi per tre anni

Priti Patel, l’intransigente nuova ministra dell’interno inglese, ha fatto retromarcia rispetto ai permessi di soggiorno concessi ai cittadini Ue a Brexit avvenuta. Nemmeno un mese fa, Patel aveva annunciato in modo intransigente che la libertà di circolazione sarebbe stata abolita immediatamente dopo l’uscita del Regno Unito dall’Ue del 31 ottobre.


Boris Johnson aveva invece adottato una posizione più aperta, ribadendo sempre che i cittadini Ue sono «i benvenuti» nel Regno Unito, sia che vi si siano già stabiliti sia che abbiano intenzione di farlo. La prospettiva evocata da Patel avrebbe invece violato le regole Ue, che prevedono un periodo di transizione anche nel caso in cui non si arrivi a un accordo e l’uscita del Regno Unito avvenga con un no-deal.


Per questo all’annuncio della ministra dell’Interno erano seguite minacce di denuncia da parte di molte imprese. Patel, ex-lobbista di 47 anni, è una dei membri più controversi del governo Johnson.

Fortemente anti-immigrazione (nonostante sia figlia di immigrati), ha affermato: «Intendiamo riprenderci il controllo dei nostri confini. I controlli saranno rigorosi per impedire a criminali di entrare in Gran Bretagna, e in futuro avremo un sistema di immigrazione a punti basato sul talento e le competenze delle persone e non sul loro Paese di origine».

Patel è anche una purista della Brexit: sostiene che il Regno Unito dovrebbe rifiutarsi di pagare il “conto del divorzio”, circa 39 miliardi di sterline, nel caso in cui non riceva maggiori concessioni da parte dell’Europa.

La ministra aveva inoltre affermato di essere favorevole alla pena di morte, una posizione che poi ha però ritrattato. Così come quella sullo stop alla libera circolazione, che ha già ammorbidito. Ora i cittadini Ue che entreranno nel Regno Unito prima del 31 dicembre 2019 avranno il diritto di rimanervi per tre anni.

Intanto, il 6 settembre la Commissione europea effettuerà incontri tenici con David Frost, braccio destro di Boris Johnson, ma la portavoce dell’istituzione europea, Natasha Bertaud, ha ricordato di non aver ancora ricevuto proposte concrete dal Regno Unito.

Leggi anche: