Il Cagliari calcio combatte il razzismo nello stadio con una poesia di Grazia Deledda

Il presidente Giulini ha così preso posizione contro quello che non può essere chiamato tifo: «Chi tradisce i nostri valori non può stare nel nostro stadio»

Il Cagliari di Maran ha voluto rispondere ai «buu» razzisti contro l’Inter nei confronti dell’attaccante Lukaku, che hanno provocato critiche e polemiche sopra la Sardegna Arena, casa del Cagliari calcio.


E così, sui seggiolini dello stadio, i tifosi hanno trovato un benvenuto inaspettato: un volantino, come quelli pubblicitari, con su scritta una poesia di Grazia Deledda – prima donna a ricevere il Nobel per la letteratura.


Il componimento si intitola Noi siamo sardi e il testo ricorda, fin dall’incipit, le origini ricche di contaminazioni del popolo sardo, terra di conquista e incontro tra i popoli:

«Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d’oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese».

Il presidente Giulini ha così preso posizione contro quello che non può essere chiamato tifo: «Chi tradisce i nostri valori non può stare nel nostro stadio». 

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