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Tensione M5s, Di Maio sulla graticola: «Al suo posto un comitato di 10». Paragone: «Voglio più dibattito interno» – Il video

24 Settembre 2019 - 17:00 Francesca Martelli
La proposta di alcuni senatori dissidenti, mentre Di Maio è a New York. Ma il ministro degli Esteri si smarca: «Essere in disaccordo serve a rafforzare il gruppo»

Doveva essere un’ordinaria assemblea in Senato per decidere il successore di Stefano Patuanelli, capogruppo M5s diventato ministro dello Sviluppo Economico. Eppure la riunione dei senatori 5 Stelle si è accesa molto in fretta: le auto-candidature per quel ruolo non sono ancora state chiuse. Ma il dibattito si è spostato rapidamente sulla leadership di Luigi Di Maio. «Non ci sono state urla o lanci di coltelli – ha cercato di sdrammatizzare il senatore Gianluigi Paragone (unico 5 Stelle a essersi astenuto durante il voto di fiducia sul governo Conte 2) – Ma vorrei più dibattito interno».

Mentre Luigi Di Maio si trova a New York per partecipare all’assemblea Onu, alcuni senatori 5 Stelle hanno avanzato l’ipotesi di formare un comitato di 10 parlamentari 5 Stelle che sostituiscano il capo politico M5s. Una proposta forte che fa capire il clima di tensione che si è respirato nella riunione pentastellata e che va ben oltre la scelta del nuovo capogruppo al Senato e alla Camera (prevista per l’inizio di ottobre). Alcuni hanno anche chiesto l’intervento di Beppe Grillo, in quanto garante del Movimento 5 Stelle.

Tra i parlamentari che hanno chiesto un esplicito passo indietro di Di Maio c’è il senatore Mario Michele Giarrusso: «Se penso che Di Maio abbia troppi poteri? Si, dovrebbe lasciare tutti gli incarichi». E poi un attacco anche all’ex ministro delle Infrastrutture Toninelli, che potrebbe candidarsi a capogruppo a Palazzo Madama: «Toninelli deve raccontarci come mai abbiamo mandato a quel paese 6 milioni di elettori». E anche la senatrice Taverna, tra le più critiche all’avvio del nuovo governo, ammette i forti contrasti interni: «Le tensioni sono fisiologiche quando si riuniscono cento persone. Non c’è nessuna scissione».

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