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Conte: «Niente tassa sulle merendine. Voto ai sedicenni? Va benissimo». Fondi alla scuola: «Ci saranno segnali»

30 Settembre 2019 - 16:53 Alessandro Parodi
Il premier benedice la proposta di Enrico Letta che aveva avuto il via libera anche del capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio

Via libera al voto ai sedicenni anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Dopo la proposta dell’ex premier Enrico Letta dalle pagine de la Repubblica, l’ok del capo politico del M5S Luigi Di Maio e quello del ministro della pubblica istruzione Lorenzo Fioramonti, anche Conte sottoscrive l’idea di abbassare la soglia necessaria per avere il diritto al voto.

Intervenendo in diretta sul sito Skuola.net il premier ha chiarito la sua posizione. «Abbassare l’età va benissimo. La soglia anagrafica è una convenzione» ha dichiarato Conte, specificando che non si tratterà però di un’iniziativa governativa, ma auspica che si apra un percorso parlamentare sul tema.

Un Giuseppe Conte a tutto campo che ha anche risposto ad alcune domande degli studenti arrivate in diretta. Sui temi caldi dell’attualità politica ha confermato che non verrà introdotta la «tassa sulle merendine», anche se ha precisato che «in prospettiva» vorrebbe lavorare all’introduzione di «meccanismi incentivanti nei confronti della dieta mediterranea». Soprattutto perché oggi «i ceti agiati mangiamo meglio e quelli agiati peggio».

Il presidente del Consiglio ha parlato anche dello sciopero per il clima del movimento Fridays For Future dello scorso venerdì a cui ha partecipato anche suo figlio dodicenne. «L’ho visto per la prima volta grande», ha dichiarato Conte.

Si è detto poi molto aperto nei confronti delle istanze del movimento, definendolo un «grande stimolo critico», che fa da «pungolo ai decisori politici». Il premier ha inoltre ricordato che, come aveva annunciato nello scorso marzo durante un incontri con una delegazione di giovani di Fridays For Future, i giovani ambientalisti «saranno coinvolti nelle politiche ambientali del governo».

Commentando la posizione del ministro della Pubblica Istruzione Fioramonti, che ha dichiarato che si dimetterà entro il 2019 se non verranno trovati i fondi necessari per scuola e università, Conte ha chiarito che, anche se le risorse non sono molte, già dal documento programmatico del Def, ci saranno alcuni segnali come il via all’agenzia nazionale per la ricerca.

Il premier ha inoltre affrontato il tema del bullismo e del cyberbullismo: a skuola.net ha annunciato che si recherà in alcune scuole del Paese per sensibilizzare sul tema e “sulla cultura del rispetto dell’altro”. Conte ha anche portato sul tavolo il tema dell’introduzione in costituzione dell’educazione ambientale, ma anche del diritto alla banda larga come mezzo per rimuovere gli ostacoli alla partecipazione democratica.

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