Netflix avrà una sede Italia. Accordo con Mediaset per 7 film: ecco i primi titoli

Scamarcio bracciante, Vanzina a Riccione e anche il regista dei videoclip di Liberato saranno i protagonisti della nuova collaborazione

Netflix e Mediaset collaboreranno per la produzione di film in Italia, lo hanno annunciato le due aziende martedì a Roma. Il gigante americano ha anche dichiarato che aprirà una sede in Italia al fine di pagare le tasse nel Paese.


Queste coproduzioni cinematografiche (7 entro il 2021) saranno disponibili all’audience mondiale sulla piattaforma streaming di Netflix a partire dall’anno prossimo e saranno successivamente disponibili in televisione sui canali Mediaset, soprattutto su Canale 5.


Tra i primi cinque film troviamo «Al dilà del risultato», un film sull’intimità di un ultras diretto da Francesco Lettieri (già regista dei videoclip di Liberato, Calcutta ecc.) e «Sulla stessa onda», una storia d’amore tra adolescenti in Sicilia diretto dal giovane Massimilano Camaiti.

Ma anche «Sotto il sole di Riccione», sempre un film adolescenziale, questa volta con la regia di Enrico Vanzina. «L’ultimo paradiso», ambientato nella Puglia degli anni ’50, racconta la storia di un bracciante (Riccardo Scamarcio) intrappolato tra il desiderio di riforma sociale e l’amore per la figlia di un latifondista. E poi c’è «Il divin codino», film biografico su Roberto Baggio, interpretato da Andrea Arcangeli.

«Le collaborazioni tra grandi distributori volte alla produzione di contenuti originali sono una delle risposte più efficaci ai cambiamenti del mercato» ha affermato Alessandro Salem, direttore generale dei contenuti in Mediaset. Il mondo della deve infatti fare i conti da anni con la migrazione di parte dell’audience alle piattaforme streaming.

Netflix ha fatto il suo ingresso nel mercato italiano nel 2015 e ha oggi 2 milioni di abbonati nel Paese, dove investirà 200 milioni nei prossimi due anni, ha affermato Reed Hastings, CEO di Netflix. La piattaforma non ha intenzione di aprire degli studios a Roma ma di aprire una sede nel nostro Paese.

Un’intenzione giustificata con la volontà di pagare le tasse nel nostro Paese, forse per calmare le acque dopo che i magistrati milanesi hanno indetto un’indagini sulle tasse mai pagate da Netflix in Italia.  Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha anche chiesto all’UE di varare una direttiva che imponga obblighi fiscali minimi ai giganti di internet.

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