Siria, Mattarella: «L’Ue è marginale e ne paga le conseguenze. Torni soggetto autorevole»

Per il capo dello Stato due anni fa sulla questione siriana «l’Europa era priva di influenza sostanziale e oggi è ancora più così»

Gli avvenimenti in Siria già due anni fa «comportavano conseguenze molto gravi, innanzitutto per i siriani ma anche per la Ue. Allora l’Europa era priva di influenza sostanziale: oggi è ancora più così. I protagonisti sono altri – ha osservato – e le conseguenze cadono sull’Europa».


Il presidente Sergio Mattarella parlando da Atene, dove si trova per un vertice internazionale, a proposito dell’invasione turca della Siria ha puntato il dito contro la politica estera dell’Unione europea che si sta confermando «marginale, come la crisi siriana sta in queste ore dimostrando».


Per il presidente della Repubblica oggi più che mai è «indispensabile una politica comune sempre più forte e integrata», sia in politica estera che nella Difesa. «La costruzione della Pesc (la politica estera e di sicurezza comune europea, ndr) è un passaggio obbligato».

«L’Unione europea – ha continuato il capo dello Stato – deve fare due cose e perseguire due obiettivi: la difesa del multilateralismo e assicurare agli europei un soggetto che li rappresenti in maniera autorevole. La Ue è la massima definizione possibile del multilateralismo e lo difende. In un mondo di colossi serve una presenza autorevole della Ue nella scena internazionale».

Mattarella ha molto insistito sulla necessità di «una politica di difesa comune» per «garantire agli europei capacità di influire negli scenari internazionali, naturalmente in sintonia con la Nato». Quello con l’Alleanza atlantica è infatti «un legame indistruttibile qualunque siano le difficoltà».

Sul tema dei migranti il presidente della Repubblica ha auspicato infine «una gestione sostenibile ma comune del fenomeno e non la rimozione, il tirarsene fuori. Il fenomeno – ha aggiunto – va affrontato per governarlo altrimenti travolgerà qualunque equilibrio nel nostro continente. L’ignobile traffico di essere umani, per le nostre coscienze, è un costante rimprovero». Senza «un’assunzione complessiva» di responsabilità, ha concluso Mattarella, «nessuno potrà risolverlo ma tutti ne avremo conseguenze negative».

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