Renzi aspetta la Carfagna? Attesa per il “segnale” nel finale della Leopolda

di OPEN

Sta per concludersi la Leopolda 10. Tra gli elementi prevedibili di attesa ce n’è uno che è particolarmente sensibile e delicato e riguarda Mara Carfagna

Sta per concludersi la Leopolda 10, che poi è in tutto e per tutto il congresso – rigorosamente senza voti – di fondazione di Italia Viva, la creatura politica renziana appena nata e già al governo. Finirà, come tutte le precedenti nove Leopolde, col discorso finale di Renzi. Tra gli elementi prevedibili di attesa (chi guiderà il partito, cosa dirà a Conte) ce n’è uno che è particolarmente sensibile e delicato. Ovvero: si rivolgerà Renzi ai malpancisti del centrodestra, e cioè ai moderati di Forza Italia che non vogliono “morire salviniani” o trovarsi a manifestare con Casapound, o più prosaicamente non vedono futuro nel partito di Berlusconi, che somatizza acciacchi e usura del fondatore? È stato più volte evocato il nome di Mara Carfagna, passata in dieci anni da emblema delle scelte più proterve e meno meritocratiche del Cavaliere (secondo le opposizioni e le invidie interne del tempo) a rispettata e competente vicepresidente della Camera, ad ogni evidenza lontana dal sovranismo e dal populismo.


Carfagna non è andata ieri alla manifestazione di piazza San Giovanni, e lo ha rivendicato, incorrendo nei rimbrotti pubblici dello stesso Berlusconi. Viene data in uscita dal partito, come apripista di un gruppo più numeroso di insoddisfatti che considerano finita e persa la partita per un centrodestra a guida moderata. E Renzi spalancherebbe loro le braccia: ma deve creare le condizioni politiche per l’operazione. Se oggi farà un appello, magari più generale ai “liberali del centrodestra” sarà un segnale ben preciso. E qualcuno ricorderà che anche per il suo governo fu indispensabile quella pattuglia, guidata da Alfano, che si staccò da Forza Italia. Era l’Ncd: uno dei suoi ministri, Beatrice Lorenzin, ha appena fatto ingresso, del resto, nel Pd.


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