Migranti, Zingaretti sollecita Di Maio sulla modifica o il ritiro dei decreti sicurezza

«Toc toc… c’è qualche altro leader che sostiene e che ha voluto questo Governo, che lo difende dalle bugie e dagli attacchi della destra?»

A qualche ora dall’intervento di Luciana Lamorgese che ha negato l’emergenza invasione, il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti comincia l’offensiva sui decreti sicurezza voluti da Matteo Salvini e varati dal Conte I.


Come da programma di governo, il Pd ha annunciato di voler chiedere il rinvio o la modifica dei decreti. Proprio sul tema migranti sembra indirizzarsi ancora una volta la sfida del governo, nelle ore in cui alla Alan Kurdi è stato assegnato Taranto come porto sicuro per consentire alle 88 persone a bordo di sbarcare.


Con Di Maio, però, lo spazio di mediazione sembra essere minimo. Per risvegliare una riflessione sul tema, Zingaretti ha pubblicato un post su Facebook dai toni spazientiti: «Toc toc… c’è qualche altro leader che sostiene e che ha voluto questo governo, che lo difende dalle bugie e dagli attacchi della destra?», scrive.

Il segretario dem, che non è nella squadra dei ministri, indirizza il proprio partito a riprendere il controllo della parola “sicurezza”, sottraendola dal lessico «propagandistico» del nemico numero uno del governo, Salvini: «Dopo mesi di chiacchiere e bugie sono state rimesse al centro le politiche per la sicurezza. Ci sono le risorse per il riordino delle carriere, 48 milioni annui per gli straordinari delle forze di polizia, risorse per il rinnovo del contratto. Tutte richieste degli operatori della sicurezza che non venivano neanche ricevuti da Salvini, perché preferiva girare l’Italia per la sua propaganda».

«Dopo le bugie sui flussi migratori svelate dal ministro Lamorgese – dice riferendosi all’intervista su Repubblica della ministra dell’Interno – quello di oggi è l’inizio di un nuovo tormentone. La sicurezza la pretendiamo noi del PD e per fortuna in Italia c’è un nuovo ministro degli Interni».

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