Omicidio Luca Sacchi, la procura acquisisce altri 50 tabulati

Gli inquirenti avevano confermato che i tabulati dei 5 telefoni analizzati finora non hanno evidenziato contatti diretti coi killer o con i mediatori. Di qui la decisione di allargare le verifiche ad altri 50 telefoni

Il giorno dopo i funerali del giovane body builder Luca Sacchi, freddato da un colpo di pistola la notte tra il 23 e il 24 ottobre, le indagini della procura di Roma ripartono allargando le verifiche.


Ieri, 6 novembre, gli inquirenti avevano confermato che le indagini sui tabulati dei primi cinque telefoni acquisiti non hanno dato i risultati aspettati: a una prima analisi che incrociava i numeri di Luca e della fidanzata Anastasia con quelli dei due killer, Pirino e Del Grosso, e del presunto mediatore, non indagato allo stato, Giovanni Princi, non risultano contatti diretti nei giorni precedenti ai fatti.


Nessun contatto neppure con i presunti mediatori che a loro dire avrebbero solo dovuto verificare se Anastasia aveva i soldi pattuiti.

Di qui la decisione di allargare ulteriormente le verifiche per controllare i contatti di altri 50 telefoni di conoscenti dei due gruppi. Anche perché, una cosa è certa, confermano gli investigatori del nucleo investigativo dei carabinieri: i testimoni ascoltati sono molti di più di quelli finiti negli atti resi pubblici finora.

C’è anche un’altra circostanza emersa in queste ore: il dubbio che Giovanni Princi, l’amico che potrebbe aver messo in contatto il gruppo di Luca e Anastasia con quello di Del Grosso e Pirino per un presunto acquisto di erba, potrebbe essere stato presente al funerale di Luca a volto coperto.

E con lui, forse, c’era anche Anastasia. All’uscita dalla chiesa, alcuni dei presenti hanno notato un gruppo a volto coperto. Che si è poi allontanato con caschi integrali a bordo di moto da corsa.

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