Levante infiamma il Forum: la cantautrice siciliana racconta la sua “magmamemoria” – La videointervista

«Magmamemoria è il nome che ho saputo dare alla mia nostalgia. È il ricordo che brucia»

Da Palagonia, comune di 16.000 abitanti in provincia di Catania, al Forum di Assago, Milano: una delle più importanti arene coperte d’Europa. Ne ha fatta di strada Claudia Lagona da quando, da bambina, una sua amica la soprannominò Levante: oggi è una delle cantanti più affermate in Italia e, il 23 novembre, porterà per la prima volta in live il suo quarto album, Magmamemoria. «Magmamemoria è il nome che ho saputo dare alla mia nostalgia – racconta Levante, che di suo pugno scrive canzoni e romanzi, cercando di tradurre in parole le visioni che caratterizzano il suo processo creativo -. È il ricordo che brucia. Quanto di ciò che è trascorso diviene magmamemoria che, sebbene frutto del passato, si sviluppa nel presente e trova compimento nel futuro. Magmamemoria è nel per sempre per chi ha radici e non esiste per chi riesce a tagliare ogni contatto con ieri. Ma Ieri è sempre attuale, e ogni individuo ne ha bisogno. La memoria è eterna. Sopravvive all’uomo». Spiega Levante a Open: «Queste sono le mie parole prima che Magmamemoria nascesse. L’avevo scritto tutto, ma non l’avevo inciso. Oggi, che lo ascolto giorno e notte, mi dico che questo disco è molto di più di quelle parole, di quell’analisi che avevo fatto. Magmamemoria è la musica splendida che anche il dolore sa farmi sentire, le parole che non ho saputo dire, i nomi e i luoghi. Non ho risparmiato nessuno, nemmeno questa volta. Non mi risparmio mai. Ecco il tuo nome, ti chiamerai Magmamemoria».


Ecco la tracklist del nuovo album, pubblicato il 4 ottobre 2019, e “narrata” dalla stessa artista:

  1. MAGMAMEMORIA:
    «Il nome che ho dato ai miei ricordi, così intrisi di nostalgia anche quelli del futuro, che è subito passato appena si è finito di pronunciarlo. Il manifesto di questo percorso rosso, caldo come lava, brucia sin dallo stomaco e fuoriesce dagli occhi, testimoni del tempo».
  2. ANDRÀ TUTTO BENE:
    «Uno spaventoso notiziario, il futuro è già arrivato ed è senza memoria. Così la società inciampa sugli stessi errori, in un ciclo labirintico e incessante, un ripetersi vergognoso di ciò che andava semplicemente ricordato e mai rivissuto. Andrà tutto bene sussurra la mia voce verso la fine di questo elenco apocalittico. Speranza o humor nero?».
  3. BRAVI TUTTI VOI:
    «Nella vita il giudizio più difficile da affrontare è certamente il nostro, quando da dentro una vocina ci ripete che non siamo all’altezza. Ma se quel giudizio arrivasse anche dall’esterno? Se qualcuno di ergesse a Maestro del tutto? Alla fiera delle vanità servono sorrisi e applausi affinché i Guru possano gonfiare il petto e poi lasciare ogni cosa tra le mani del tempo, sempre in grado di fornirci le risposte».
  4. REGNO ANIMALE:
    «Colapesce e Dimartino mi leggono nel pensiero, parlano il mio stesso linguaggio emotivo e scrivono un’equazione sentimentale sulla felicità di coppia. L’assenza di manuali d’amore».
  5. REALI:
    «E come nel regno animale non ci sono regole da seguire, esistono di certo milioni di modi per far nascere una storia d’amore. Alcune, per esempio, sono corse ad ostacoli, continui salti in alto, maratone infinite. C’è chi rincorre e chi è rincorso. Ma la rincorsa all’amore è amore?».
  6. QUESTA È L’ULTIMA VOLTA CHE TI DIMENTICO:
    «Anna e Giulio si perdono ma non si dimenticano. Così Anna, ormai grande, si chiede che fine abbia fatto Giulio “se ritorni nel passato per portarmi nel futuro”. Una dolce colonna sonora per un romanzo ambientato nella Sicilia degli anni novanta, pieno di ricordi che non si dimenticano».
  7. SE NON TI VEDO NON ESISTI:
    «Un rapporto ossessivo, Anita e Francesco, la prima senza coraggio, il secondo senza scrupoli. Un amore malato, un legame più simile a una catena. Condannati a non sapersi abbandonare, l’una porta l’altro in ogni luogo e viceversa, attraverso allucinazioni visive e uditive. La storia di un non amore raccontata anche nel romanzo che porta lo stesso titolo».
  8. IL GIORNO PRIMA DEL GIORNO DELL’INIZIO NON HA MAI AVUTO FINE:
    «Quando la parola fine è scritta prima che ogni cosa inizi e tutto ciò che non accade è tutto ciò che è accaduto».
  9. SATURNO:
    «I pianeti non si allineano, le stelle ci voltano le spalle. Un bacio e le solitudini di chi non ricorda più come ci si possa amare ancora. Saturno contro nel proprio segno è la profezia di un anno funesto, in un anno bisesto».
  10. RANCORE:
    «Nell’economia dei sentimenti il rancore, insieme all’odio, è di certo il più dispendioso. Eppure è come se fosse una memoria, un piccolo post-it sul frigo a ricordarci che cosa è stato e che cosa non deve mai più essere. Si salutano le città giurando di non metterci più piede perché il rischio di ritrovarsi è altissimo. A piccole dosi il rancore non ha mai ucciso nessuno. Eccone una fetta».
  11. LO STRETTO NECESSARIO:
    «La Sicilia è madre di poesie, romantiche e decadenti. Per raccontarla, io, Colapesce e Dimartino, abbiamo provato a restituire alla nostra terra umili versi che potessero raccontare la bellezza della nostra terra. Dalle facciate mai terminate, passando attraverso le campagne in fiamme fino ad arrivare sotto il balcone di casa mia che, con le tende spiegate, sembra una nave, abbiamo parlato dell’isola del sole con tanta nostalgia e amore. Carmen Consoli ha vestito il secondo verso e i ritornelli di una magia che solo la sua voce sa donare».
  12. ANTONIO:
    «Ho sempre amato chiamare le cose col proprio nome. Una canzone d’amore».
  13. ARCANO 13:
    «La somma delle lettere del mio nome, l’arcano tredici, la morte che i tarocchi descrivono come rinascita. La tredicesima traccia sopraggiunge all’improvviso perché a volte la memoria si assopisce ma se riapre gli occhi sa ricordare bene. La chiusura di Magmamemoria è una canzone per chi è andato, che la morte fa sempre e solo male a chi resta».

Video: Vincenzo Monaco e Felice Florio

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