Libia, il monito del portavoce dell’esercito nazionale libico: «Terroristi siriani in viaggio verso l’Italia»

Per l’uomo di Khalifa Haftar la colpa è del Governo di Tripoli, che sostiene i trafficanti di esseri umani, e della Turchia, che appoggia Fayez al-Sarraj

«Nelle ultime 48 ore più di 41 terroristi siriani hanno lasciato le coste di Tripoli diretti verso l’Italia». Potrebbe essere una semplice provocazione, quella del portavoce dell’esercito nazionale libico, Ahmed al Mismari, che in conferenza stampa sabato ha agitato lo spettro del terrorismo di matrice islamica. Lo ha fatto puntando il dito contro il governo di Fayez al-Sarraj – attualmente impegnato alla conferenza di Berlino indetta per trovare una soluzione pacifica al conflitto libico – e contro Recep Erdogan, anche lui presente a Berlino.


L’accusa di al-Mismari al Governo di accordo nazionale

Secondo al Mismari, i terroristi sarebbero diretti verso l’Italia con l’aiuto «dei trafficanti di esseri umani sostenuti dal Governo di accordo nazionale», presieduto da Fayez al-Sarraj. Non è chiaro però se si tratti di una “semplice segnalazione”, un tentativo di mettere in guardia l’Italia e l’Europa tutta, o di condizionare i negoziati di pace contro il Governo di Tripoli e i suoi sostenitori, tra cui la Turchia, che da poco ha trasferito dei mercenari siriani in Libia in difesa del Governo di Tripoli.


Nei giorni scorsi era stato proprio il presidente turco Recep Erdogan a paventare l’ipotesi di una ripresa del terrorismo in Libia qualora fosse caduto il Governo di Accordo Nazionale. Accuse rispedite al mittente da al Mismari secondo cui è la Turchia ad essere responsabile della diffusione del terrorismo in Europa.

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