Coronavirus, ora la ministra Azzolina «valuta» la didattica a distanza

Il ministro dell’Istruzione ha rassicurato che le scuole chiuse in alcune regioni sono solo «una misura precauzionale»

Dopo la chiusura delle università e delle scuole in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte a causa dell’aumento di contagi da Coronavirus il ministro dell’istruzione, Lucia Azzolina, sta valutando soluzioni «per una didattica a distanza». «La situazione è in evoluzione – precisa Azzolina al termine della task force al ministero – stiamo valutando tutti gli scenari. Il diritto alla salute in questo momento viene prima di tutto, ma non vogliamo farci trovare impreparati. Vogliamo garantire un servizio pubblico essenziale ai nostri studenti».


«Il Ministero dell’Istruzione è in campo, ci stiamo raccordando con tutte le autorità competenti per dare messaggi che rassicurino e supportino i nostri studenti, le famiglie, il personale scolastico. La nostra comunità scolastica sta dando una risposta molto positiva in tutto il Paese», ha sottolineato la ministra Azzolina, la quale ha chiarito che «al momento ci sono scuole chiuse in alcune Regioni come misura precauzionale».


Alla riunione d’emergenza voluta dalla ministra erano presenti gli alti vertici del Ministero, la Vice Ministra Anna Ascani, rappresentanti della Protezione Civile, dei pediatri, i referenti territoriali del Ministero, i rappresentanti delle Associazioni dei genitori e degli studenti, realtà pubbliche e private che supporteranno l’azione del MI nei prossimi giorni.

«Nel frattempo forniremo ai dirigenti scolastici tutte le risposte necessarie, a partire dal tema dei viaggi di istruzione che abbiamo sospeso, sia in Italia che all’estero, per tutte le scuole del Paese. Stiamo predisponendo tutte le misure operative. Apriremo poi una sezione dedicata sul sito del Ministero per rispondere a tutte le domande che riceviamo, anche tramite apposite FAQ. Il Ministero dell’Istruzione – ha concluso la Ministra – è al lavoro: anche in un momento difficile come questo la comunità educante si farà trovare pronta».

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