Box in plexiglas per tornare in spiaggia con il Coronavirus? Bocciati sui social, i bagnini: «Non cuoceremo i turisti in forno»

Nessuno sa ancora se davvero si potrà tornare in spiaggia per la prossima estate, ma le prime idee che circolano su come potranno essere gli stabilimenti balneari non piacciono quasi a nessuno

L’accoglienza sui social alle prime immagini su ombrelloni e sedie a sdraio ingabbiate nel plexiglas non è stata delle più calorose. Anzi a scorrere i commenti l’idea di un’azienda della provincia di Modena per rendere praticabili le spiagge cercando di rispettare le regole di distanziamento per l’emergenza Coronavirus non piace praticamente a nessuno.

Sempre che in estate siano già mature le condizioni per concedersi un po’ di relax al mare, ipotesi che al momento vede scettici buona parte degli esperti. Per non parlare degli addetti ai lavori, con i gestori degli stabilimenti e i bagnini dalla Liguria alla Romagna che bocciano senza appello quel «forno» sulla sabbia: «Ho visto quelle immagini sui social e sono inorridito – ha detto il capo dei bagnini di Rimini, Diego Casadei, al Resto del Carlino – Mi sembrano più trovate pubblicitarie. Dentro quelle gabbie i turisti li cuociamo a fuoco lento»·

A sviluppare l’idea è stata la Nuova Neon Group Due Srl di Modena che al Quotidiano Nazionale, naturalmente, difende il progetto. Certo il problema dell’effetto “forno” è evidente: «In collaborazione con altre aziende stiamo studiando un sistema per la ventilazione dei box, mediante dispositivi meccanici». Il titolare, Claudio Ferrari, assicura che la circolazione di aria c’è nei box quadrati da 3,5 m per lato. E nonostante i borbottii degli operatori del settori, non mancherebbero richieste già dalle principali località balneari italiane, dalla Sardegna alla Sicilia, fino alla Spagna.

La strada perché gli italiani possano andare al mare comunque resta ancora strettissima, alla luce dei dati dei contagi ancora troppo alti perché si possa abbassare la guardia. Ma una possibilità in fondo c’è, almeno secondo l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco: «L’importante è mantenere le distanze ed evitare assembramenti – dice al Quotidiano nazionale – fare pi attenzione ai luoghi di incontro, come nei bar, immaginando magari ingressi scaglionati». Ipotesi per ora, di uno scenario che sembra ancora fin troppo lontano.

Il parere degli esperti:

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