Il Coronavirus si è portato via Luis Sepúlveda: stava lavorando a un romanzo ambientalista

Lo scrittore ha combattuto per diverse settimane contro il virus, ma le sue condizioni erano risultate gravi dai primi giorni di ricovero

È morto lo scrittore cileno Luis Sepulveda, ricoverato dalla fine di febbraio in ospedale dell’Università centrale delle Asturie a Oviedo, in Spagna, contagiato dal Coronavirus. Le sue condizioni si erano rapidamente aggravate sin dai primi giorni, quando gli era stata diagnosticata una polmonite acuta. La notizia della morte è stata confermata da fonti vicine alla famiglia.


Sepulveda, nato a Ovalle in Cile nel 1949, è stato autore di oltre venti romanzi, saggi e sceneggiature. Opere pluripremiate come Il vecchio che leggeva romanzi d’amore del 1993, che lo aveva portato alla notorietà internazionale, il celebre Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Diario di un killer sentimentale e. Sepulveda viveva in Spagna dal 1997, condannato all’esilio dopo essere stato torturato e arrestato due volte sotto il regime di Augusto Pinochet in Cile.


La sua ultima opera sarebbe stata un romanzo ambientalista, a cui lo scrittore stava lavorando prima di ammalarsi. “Agua mala”: sarebbe stato questo il titolo del romanzo. Lo ha annunciato la sua casa editrice italiana, Guanda. Lo scrittore ne aveva parlato con la sua traduttrice italiana, Ilide Carmignani, ma non aveva ancora consegnato un manoscritto.

La vita e l’impegno civile

Ecologista convinto, combattente e attivista dei diritti civili, Sepulveda aveva riottenuto la cittadinanza cilena solo nel 2017. Cresciuto in quartiere popolare di Santiago del Cile, da ragazzo sognava di diventare calciatore. Poi l’incontro con Gloria, «la ragazza più bella del mondo» che lo fece innamorare della poesia. Durante la presidente di Salvador Allende, si iscrisse al partito Socialista cileno e fece parte della guardia personale del presidente cileno, assassinato nel 1973 durante il colpo di stato militare di Pinochet. Liberato dopo il primo arresto, anche grazie alle pressioni di Amnesty International, Sepulveda venne incarcerato una seconda volta, costringendolo all’esilio. Nel 1979 si è unito in Nicaragua alle Brigate internazionali Simon Bolivar. Dalla fine degli anni ’80 si è trasferito in Europa, si trovava ad Amburgo quando nel 1986 gli fu revocata la cittadinanza cilena. Negli anni precedenti ha partecipato alle spedizioni per mare di Greenpeace.

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