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Coronavirus, torna la paura del contagio alla Camera: «C’è un leghista positivo». Il vicino di banco costretto alla quarantena

Da ieri sera, 28 aprile, il leghista Gusmeroli ha cominciato l'isolamento per essere stato vicino a un deputato poi risultato positivo. Ora a Montecitorio si valuta il voto telematico e la partecipazione alle sedute in stanze diverse dall'Aula

Cresce la paura alla Camera dopo la scoperta di un nuovo caso positivo al Coronavirus, un deputato della Lega. Preoccupati che il contagio possa toccare altri parlamentari, Emanuele Fiano del Pd e Alessandro Fusacchia di +Europa hanno chiesto alla presidenza di Montecitorio di svolgere i lavori con il voto telematico e di usare altri aule, così da garantire il distanziamento. Ieri sera era stato il leghista Alberto Gusmeroli a confermare l’esistenza di un nuovo caso. Su Facebook il deputato e sindaco di Arona, in provincia di Novara, ha annunciato l’inizio della sua quarantena dopo che lo scorso martedì era stato seduto vicino al collega poi risultato positivo. «Io sto benissimo e ho sempre rispettato le distanze con tutti», ha chiarito il leghista.

Già da fine marzo Camera e Senato hanno introdotto nuove regole per le sedute in aula, a cominciare da una partecipazione ridotta per consentire le distanze garantendo la presenza di tutti i gruppi, dopo i primi casi che hanno toccato i parlamentari. Ma la tensione è tornata alta lo scorso venerdì, come ha ricordato Fiano, quando i deputati di Fratelli d’Italia non avrebbero rispettato l’indicazione di auto-contingentamento in aula, presentandosi in massa.

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