Coronavirus, la Procura di Milano apre un fascicolo sull’ospedale Fiera. L’esposto del sindacato: «Quei 21 milioni si potevano usare diversamente» – Il documento

L’apertura dell’indagine è un atto dovuto a seguito dell’esposto presentato dall’Adl Cobas Lombardia che chiede ai pm di fare accertamenti e di valutare eventuali profili di responsabilità sulla realizzazione del Covid-hospital

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo – per il momento senza ipotesi di reato né indagati – sulla realizzazione dell’ospedale per la cura dei pazienti affetti da Coronavirus nell’area dei padiglioni della Fiera. La decisione dei pm è arrivata dopo la presentazione di un esposto da parte dell’associazione Diritti dei lavoratori Cobas Lombardia. Molte polemiche si sono susseguite negli ultimi giorni dopo che è circolata la notizia di una probabile chiusura del Covid-hospital, smentita nelle ultime ore dall’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Quest’ultimo, dopo aver sentito il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, ha rimandato il tema chiusura e, nel corso di un intervento su Agorà, ha fatto sapere che presto i soldi spesi per realizzarlo saranno pubblicati online.


In effetti, sono molti i donatori che hanno protestato per la presunta rapida chiusura dell’opera all’avanguardia realizzata a tempo di record in Fiera Milano che, a quel che risulta, non ha mai ospitato più di 25 pazienti contemporaneamente. Il 25 aprile, a un mese dall’apertura della struttura attivata velocemente a causa del «sovraccarico degli altri ospedali» in piena emergenza Coronavirus, Open era in grado di testimoniare che solo 10 pazienti erano ospiti nel nuovo Covid hospital. In particolare, il sindacato ha chiesto ai pm di fare accertamenti e di valutare eventuali profili di responsabilità sulla realizzazione del Covid-hospital. Nella denuncia viene riportato che l’operazione di costruzione della struttura modulare in Fiera ha presentato da subito delle «criticità», «a partire dal giorno successivo alla decisione di pubblicizzazione da parte della Regione Lombardia della “Fondazione Fiera Milano per la lotta al Coronavirus”». Secondo l’esposto, le criticità sarebbero relative anche «alle cospicue donazioni arrivate da parte dei privati per un totale di 21 milioni di euro» alla Fondazione.


La conclusione a cui giunge il sindacato è che l’ospedale in Fiera – nonostante sia nato grazie alle donazioni e al contributo di fondi privati (1.560 donatori per un totale di 21.153.000 euro) – si è rivelato essere «uno spreco di risorse». I 21 milioni di euro spesi per realizzarlo, si legge nell’esposto, «si potevano impiegare diversamente, ad esempio facendo i tamponi ai medici, ai pazienti e al personale delle Rsa, investendo sulle strutture per la quarantena dei pazienti positivi ma non guariti per evitare focolai domestici, creando squadre di medici per intervenire ai primi sintomi a domicilio per evitare l’ospedalizzazione».

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