Le stoccate di Ippolito dello Spallanzani alla Lombardia. L’ospedale in Fiera? «Non funzionerà». Errori e poco coraggio

Il direttore dell’ospedale romano che per primo ha affrontato l’epidemia con i casi dei due turisti cinesi rivendica il lavoro svolto nel Lazio, basato sui dati e le indicazioni degli esperti sulla massima cautela accolte da Regione e Comuni

In Lombardia sono stati diversi gli errori commessi durante l’emergenza Coronavirus e buona parte sarebbero legati alla natura del sistema sanitario lombardo, secondo il direttore dell’Istituto Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito: «con tanto privato e concentrata su ospedali di eccellenza», come ha detto in un’intervista a Il Messaggero. Quando ormai sono trascorsi due mesi dall’inizio della pandemia, l’infettivologo considerato tra i più credibili in Italia secondo un recente sondaggio lancia diverse stoccate contro la Lombardia e le scelte della giunta lombarda, compresa la gestione dell’ospedale in Fiera Milano. Ippolito rivendica i risultati del “modello Lazio”, dove «si ha avuto il coraggio di chiudere interi territori, quando i casi hanno superato una soglia critica o il virus è arrivato pesantemente nelle residenze degli anziani».


Coraggio che il direttore dello Spallanzani non ha visto nella già grave situazione lombarda, dove non sono mancate le polemiche anche per i ritardi sull’istituzione delle zone rosse soprattutto nella Bergamasca. «È difficile dire ora quale coraggio ci sia stato» al Nord, dice Ippolito». Certo la Lombardia più di altre regioni è stata: «devastata da una ondata che non era quella che si aspettavano, penalizzata dallo spostamento di popolazione», ma soprattutto secondo lui da «un modello organizzativo con poca sanità sul territorio». E le denunce di scarso coinvolgimento da parte dei medici di base lombardi gli danno ragione. Altro errore è stato poi l’intervento dell’ospedale in Fiera Milano: «Sembra non sia utilizzabile per mancanza di personale – commenta Ippolito – sembra una cattedrale nel deserto, lontano da un ospedale vero, è difficile che possa funzionare».


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