Coronavirus, sondaggio: Ippolito, Capua e Rezza sono gli esperti più credibili, Burioni fuori dal podio

Nella classifica anche Fabrizio Pregliasco, Massimo Galli e Maria Rita Gismondo

Giuseppe Ippolito, Ilaria Capua e Giovanni Rezza: sono questi gli esperti scientifici che gli italiani reputano più affidabili in questo momento scandito dall’epidemia da Coronavirus. A dirlo è uno studio del Monitor Expert Track condotto da Noto Sondaggi e da My Pr. Al primo posto, il direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani di Roma. A seguire la virologa Ilaria Capua e l’epidemiologo Giovanni Rezza.


Ippolito è ritenuto molto o abbastanza credibile dal 78% degli intervistati. Ilaria Capua, direttrice dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, è al 77% (anche lei in crescita di 3 punti percentuali). Al terzo posto, invece (al 75%) ci sono Giovanni Rezza, epidemiologo dell’Istituto superiore della Sanità (+5 punti percentuali) e il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti (+6 punti percentuali rispetto alla settimana precedente).


Si piazza al quarto posto Roberto Burioni, virologo dell’Università Vita e Salute dell’Ospedale San Raffaele di Milano con il 73%. Ex aequo con Pier Luigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa. Proseguono con il 71% Giulio Tarro, ex virologo dell’ospedale Cotugno di Napoli, e Walter Ricciardi, rappresentante italiano del Consiglio dell’Organizzazione mondiale della Sanità. A completare la classifica ci sono poi Silvio Brusaferro, Paolo Antonio Ascierto, Fabrizio Pregliasco e Massimo Galli. Ma anche Alberto Mantovani, Giovanni Di Perri e Maria Rita Gismondo.

Per Giorgio Cattaneo, presidente di My Pr ed esperto di comunicazione di crisi, «gli esperti hanno scalato in modo accelerato un vuoto mediatico, perché capaci di informare e comunicare trattando più temi, dalla spiegazione del virus alle proiezioni dell’andamento epidemiologico», con «le aree di criticità e i limiti temporali» che sono stati «dettati dalla necessità di sperimentazione scientifica». «Un ruolo complesso – aggiunge – che prevede solidità reputazionale sul fronte della competenza scientifica e della capacità di ingaggio mediatico».

Il parere degli esperti:

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