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Medici e infermieri nella Fase 1, “assistenti civici” nella Fase 2: ecco le 60mila nuove figure (di volontari) reclutate dalla Protezione civile

24 Maggio 2020 - 15:29 Redazione
Saranno volontari e si occuperanno di potenziare i controlli in strada e di dare una mano ad assistere le categorie più fragili. Un bando rivolto a inoccupati, percettori del Reddito di cittadinanza e a chi usufruisce di ammortizzatori sociali

Lo ha detto anche Beppe Sala: le forze dell’ordine da sole non ce la fanno a controllare che le disposizioni anti-Coronavirus vengano rispettate nei vari Comuni. Una problematica, dice il primo cittadino di Milano, condivisa da tutti i sindaci d’Italia, alle prese in queste ore con le infrazioni ai divieti della Fase 2. Nei giorni della polemica sulla “movida” e sugli assembramenti nei ristoranti e nei bar, è arrivata poi una nota congiunta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e del presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro: stanno arrivando 60mila “assistenti civici”.

Si tratta di una nuova figura di volontari che si occuperà di monitorare il rispetto delle regole della Fase 2. Il bando sarà lanciato la prossima settimana e sarà rivolto a «inoccupati, chi non ha vincoli lavorativi, percettori di reddito di cittadinanza e a chi usufruisce di ammortizzatori sociali». Come hanno spiegato Boccia e Decaro, dunque, gli assistenti «saranno individuati su base volontaria» e saranno coordinati dalla Protezione civile, che «indicherà alle Regioni le disponibilità su tutto il territorio nazionale».

Dopo le migliaia di domande di medici, infermieri e operatori socio sanitari, arrivate alla Protezione civile nel pieno dell’emergenza negli ospedali italiani, «ora è il momento di reclutare tutti quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese, dando dimostrazione di grande senso civico».

I volontari saranno impiegati dai sindaci per attività sociali, per collaborare al rispetto del distanziamento sociale e per dare un sostegno alla parte più debole della popolazione. «Stiamo progressivamente entrando in una nuova normalità – ha spiegato il ministro Boccia – e i Comuni, attraverso Anci, potranno avvalersi del contributo degli ‘assistenti civici’ per far rispettare tutte le misure messe in atto per contrastare e contenere il diffondersi del virus, a partire dal distanziamento sociale».

«È ai volontari che vogliamo affidare le nostre comunità in questa nuova e complessa fase – ha insistito Decaro – quella in cui proviamo a convivere con il virus e impariamo a difenderci, anche tornando a una vita meno compressa dai divieti. Da questa emergenza possiamo uscire solo stando uniti e collaborando ognuno per la sua parte, con senso di responsabilità».

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