Coronavirus. La propaganda contro le mascherine parlando di cancro e giovani morti in Cina

Usando le mascherine non rischiamo il cancro per colpa dell’ipercapnia e ciò che ne consegue, mancano le basi

Durante la pandemia Coronavirus non ci sono soltanto i complottisti del 5G e contro i vaccini, ci sono anche i «No-Mask» che remano contro all’uso delle mascherine. In che maniera? Sostenendo che, utilizzandola per lungo tempo, si rischi di contrarre il cancro oppure la morte, andando a citare il caso di due ragazzi che sarebbero morti in Cina a seguito dell’attività motoria con indosso la mascherina. Vediamo di fare chiarezza.

Anidride carbonica e l’ipercapnia

Partiamo da una delle affermazioni più curiose di Stefano Montanari, riportate durante un’intervista rilasciata al canale social di Leonardo Leone:

Quando tu porti questa mascherina tu espiri, cioè butti fuori quello che i tuoi polmoni hanno deciso essere lo scarto del metabolismo dei tuoi tessuti, delle tue cellule, cioè l’anidride carbonica. Tu hai un impedimento a buttarlo fuori, quindi tu inevitabilmente ributti dentro il tuo organismo l’anidride carbonica, cioè il tuo scarto. Sarebbe come se nella tua automobile tu ributtassi dentro i gas di scarico. Non funziona! Non funziona più! Dopo un po’ la macchina si ferma. Il tuo sangue va in quello che in termine medico si chiama ipercapnia. Ipercapnia vuol dire che tu hai un eccesso di anidride carbonica.

Di questo ne avevamo parlato in un precedente articolo pubblicato il 5 maggio 2020:

Il fenomeno della ipercapnia è noto nei pazienti con malattie polmonari. Non è previsto un rischio rilevante per l’uso delle mascherine.

A tal proposito avevamo chiesto un parere ad Alice Ravizza, del Politecnico di Torino, ingegnera biomedica ed esperta delle relative normative e certificazioni:

«Le mascherine certificate hanno la capacità di filtrare – continua l’esperta – permettendo anche il passaggio d’aria senza sforzo respiratorio, specialmente quelle costituite da materiale filtrante certificato. Sono garantite tutte anche per evitare l’ipercapnia»

Salvo Di Grazia, attraverso il suo blog, riporta una lunga spiegazione di come funziona il sistema respiratorio per rispondere a questa fobia della mascherina e l’anidride carbonica. Nella conclusione sul tema scrive:

Noi già respiriamo anidride carbonica (estraendo dall’aria che c’è negli alveoli solo l’ossigeno che ci serve) e quindi quella poca che respiriamo ugualmente per “colpa” della mascherina non influisce praticamente per niente con le funzioni dell’organismo, si tratta di una quantità così minima e insignificante che sicuramente non avrà conseguenze per la salute. Ecco perché possiamo indossare la mascherina anche tutto il giorno senza intossicarci.

Nell’articolo riporta anche un test effettuato su un gruppo di infermieri:

Hanno provato a misurarlo anche in un gruppo di infermieri durante due turni di lavoro (di 12 ore ciascuno) e hanno notato che tra il prima e dopo l’uso delle mascherine non si è avuta nessuna differenza nei livelli di ossigeno nel sangue e nella pressione arteriosa, né altri sintomi particolari. Riguardo i livelli di anidride carbonica, questi sono passati dal valore di 32.4 iniziale al valore 41.0 finale che comunque è lontano da quello che serve a definire l’ipercapnia (eccesso di anidride carbonica nel sangue).

Dall’ipercapnia al cancro?

Montanari, una volta parlato di ipercapnia, parla di cancro:

… quando tu sei in ipercapnia tu vai anche in acidosi, cioè il tuo organismo diventa più acido del dovuto. Il PH, l’indice di acidità, si abbassa e più è basso questo PH e più è acido il tuo organismo. Più è acido l’organismo e più tu hai facilità ad ospitare malattie. La malattia più vistosa che si instaura con l’acidosi è il cancro.

Non bastano pochi minuti di utilizzo, Montanari punta al periodo di uso prolungato:

Tu ti metti la mascherina quando vai a comprare i pomodori al supermercato, ma la cassiera che ci sta dalle 8 del mattino alle 8 di sera con la mascherina? I commessi che ti mettono su e giù le casse di roba e stanno con la mascherina? I poliziotti, i carabinieri e la Guardia di Finanza che viaggiano con la mascherina, che stanno tutto il giorno con la mascherina? Quelli rischiano il cancro!

Come abbiamo visto prima, il rischio ipercapnia è assai lontano e questo basterebbe a smontare la teoria del Montanari. C’è però chi, come nel test citato precedentemente da Salvo Di Grazia, le usa per molte ore al giorno per lavoro:

La mascherina che portiamo per coprire bocca e naso è pericolosa. Respiriamo la nostra stessa anidride carbonica (CO2), andiamo in ipossia (diminuzione dell’ossigeno nel sangue), rischiamo di svenire, l’acidosi (diminuzione del pH del nostro sangue), malattie e persino la morte e il cancro.

No, non è vero. Ovviamente mi riferisco alle normali mascherine (sia chirurgiche che “superiori” come le FFP2).

Le mascherine certificate che vengono consigliate per la gestione del contenimento Covid-19 sono fatte per respirare, non per «strozzare» chi le utilizza.

Ipercapnia e sintomi

C’è un altro aspetto che il Montanari non racconta bene. Lui parla di cancro, il che pone le persone ad avere paura ad usare per lungo tempo le mascherine. Ora, abbiamo capito che il rischio ipercapnia è remoto e dunque l’intera struttura per arrivare al cancro crolla definitivamente. C’è però un fatto e cioè che se si soffre di insufficienza respiratoria può rendersene conto già da alcuni sintomi come:

  • dispnea
  • tachipnea (cioè un aumento del numero degli atti respiratori: >30/minuto)
  • cianosi (colorazione bluastra della cute, labbra, unghie)
  • tachicardia (accelerazione del battito cardiaco) e aritmie
  • stato confusionale, ridotto livello di risposta agli stimoli (iporeattività), sonnolenza fino alla letargia o allo stato di incoscienza

I due ragazzi morti in Cina

Stefano Montanari è stato ospite anche del canale online Byoblu dove si è parlato del caso di due ragazzi cinesi morti «per colpa delle mascherine». Il conduttore, Claudio Messora, introduce l’argomento mostrando a video un articolo pubblicato da GreenMe.it dal titolo «Due studenti sono morti in Cina durante la lezione di educazione fisica, mentre indossavano mascherine»:

Guarda cosa è successo in Cina: fanno correre i ragazzini nelle scuole, l’ora di educazione fisica, gli fanno fare i giri di campo, le prove, i test, con le mascherine! Due studenti sono morti in Cina durante la loro lezione di educazione fisica mentre indossavano le mascherine. «Due studenti cinesi sono morti per un arresto cardiaco improvviso e problemi di respirazione, mentre correvano durante una lezione di educazione fisica». Correvano indossando la mascherina!!!

Di fronte a un condizionale posto nell’articolo di GreenMe.it pare voglia fornire una certezza:

Due ragazzini di 14 e 15 anni appena, e sono di due città diverse! Ma entrambi sono crollati sulla pista della scuola e sono deceduti uno il 24 aprile e l’altro il 30. Secondo i genitori ci «sarebbe»… questa condizionali giornalistici, perché due diversi ragazzini muoiono durante l’ora di educazione fisica con la mascherina mentre respirano la loro stessa – non mi far usare parolacce – anidride carbonica che producono, ma ci «sarebbe»… chiedi a Burioni e ti dice «non è correlato», no? «Non c’è, non c’è prova». Mentre i genitori.. ci sarebbe un collegamento tra il loro malessere e il fatto che indossavano la mascherina obbligatoria nell’ambito delle misure anti contagio previste per l’emergenza coronavirus.

Il caso avvenuto a inizio maggio di due ragazzi morti in Cina durante l’attività fisica è diventato oggetto di propaganda contro l’uso delle mascherine. I due portavano la mascherina e dunque la colpa è dovuta a quella? La causa della morte fornita dagli ospedali è quella di «morte improvvisa», ma non sono state fatte nemmeno le autopsie (sappiamo che una delle due famiglie ha negato il consenso a farla), dunque non si è a conoscenza di eventuali altri problemi fisici o clinici dei due giovani.

Una mascherina N95

Che mascherina utilizzavano? Ebbene, non era quella chirurgica e non era uno dei modelli in vendita per l’attività sportiva, ma delle N95 che vengono indossate dagli operatori sanitari in prima linea con i pazienti Covid-19. Non proprio quelle adatte per fare attività motoria perché rispetto ad altre non permettono la stessa capacità di respirazione, ma ci sono altri elementi da considerare. Nell’articolo di GreenMe.it, citato come fonte di informazione durante l’intervento del canale online Byoblu, leggiamo anche:

Nello specifico, il ragazzo doveva affrontare un duro esame: mille metri con una mascherina N95.La scuola ha pagato il risarcimento danni alla famiglia, ma senza autopsia non si è potuto provare se effettivamente ci fosse un nesso tra la morte e il fatto che indossasse una mascherina.

[…] Come riportato dal New York Post, Cao Lanxiu, professore all’Università di medicina cinese dello Shaanxi, non è d’accordo sulla versione data dal signor Li e sul fatto che sia stata la mancanza d’ossigeno a giocare un ruolo chiave per il conseguente arresto cardiaco.”Non credo che indossare una mascherina abbia causato questa morte improvvisa. Se questo studente avesse avuto difficoltà a respirare, ne sarebbe stato consapevole e non avrebbe continuato a correre con la mascherina fino a quando il suo cuore si è fermato”. Tuttavia la docente concorda sul fatto che l’unico modo per sapere la verità sarebbe stato fare un’autopsia.

Come riportato dal Daily Mail, Ren Zhiming, capo medico dell’ospedale Xinhua dell’Università di Shanghai Jiao Tong, ha fatto eco all’osservazione di Cao suggerendo che la morte dell’alunno potrebbe essere collegata a malattie cardiache non precedenti rilevate.

Non serve un Burioni per dire che bisogna stare attenti a ciò che si dice senza averne le prove.

Virus, batteri e parassiti vari

Montanari, durante la sua spiegazione durante l’intervista rilasciata a Leonardo Leone, dichiara che le mascherine diventerebbero un concentrato di schifezze:

Voi vi mettere questa mascherina, poi non importa se è di tipo 1,2,3,4,5,27, non ha nessuna importanza. Voi ve la mettete e respirate, perché altrimenti morite. Quando voi respirate emettete del vapore, e tutti lo vedete che emettete il vapore perché quando volete pulire gli occhiali ci alitate sopra perché li bagnate con il vostro vapore che poi con il fazzoletto li pulite. Bene, voi bagnate la mascherina. Quando la mascherina è bagnata prende i virus che stanno fuori, i batteri che stanno fuori, i funghi che stanno fuori, i parassiti che stanno fuori, e li concentra li e voi vi portate per delle ore funghi, batteri, virus, parassiti a un millimetro dal naso e ve li tenete li. Quindi vi ammalate, o rischiate di ammalarvi, a causa di quei patogeni.

Innanzitutto bisogna usarle correttamente, indossandole e togliendole come spiegato da diversi tutorial come quello della Fondazione Veronesi. Infine, se le mascherine fossero così devastanti allora cosa dovremmo pensare dei dipendenti dei reparti ospedalieri che le usano in continuazione? Sono cose che avrebbero fatto ben notare medici ed esperti del settore.

I perché delle mascherine

In un video di Byoblu vengono mostrati due interventi, uno di Fauci e uno di Ricciardi sull’utilizzo delle mascherine. Riporto il sottotitolato del video dell’esperto americano:

Le mascherine sono importanti per evitare che le persone infette infettino qualcun altro. Ora, quando si vedono persone con la mascherina guardando i filmati dalla Cina o Corea del Sud… In questo momento, negli Stati Uniti le persone non dovrebbero girare con le mascherine.

[…] Non c’è motivo di andare in giro con la mascherina. Quando sei nel mezzo di un’epidemia indossare una mascherina può far sentire le persone un po’ meglio e potrebbe eventualmente bloccare le goccioline, ma non fornisce la protezione perfetta che la gente immagina e spesso può causare conseguenze indesiderate quando la gente si tocca la mascherina e ala faccia.

Il conduttore, con enfasi, sostiene che questa dichiarazione sia in qualche modo «pazzesca». Ecco le parole di Ricciardi:

Le mascherine alla persona sana non servono a niente. Cioè, le mascherine servono per proteggere le persone malate dall’esprimere con la loro vociferazione ed evitare… e servono per proteggere il personale sanitario, perché naturalmente essendo a contatto con il malato la vociferazione del sanitario potrebbe essere… quindi, per chiarire, le mascherine di garza, quelle che oggi stanno in qualche modo per essere a ruba… anche sui siti internet, non servono a proteggere i sani.

Nella guida utile della sezione fact-checking di Open all’affermazione diffusa «Basta una mascherina per proteggersi» avevamo scritto quanto segue:

Le mascherine sono molto utili, se si è malati, o degli operatori sanitari costantemente esposti al pericolo di contagio, evitando quindi di divenire essi stessi veicolo della malattia. Servono infatti a proteggere gli altri dalla propria tosse e starnuti. Non ha senso correre a comprarle – col rischio di lasciarne privo chi ne ha davvero necessità – se si gode di perfetta salute.

Non c’è nulla di «pazzesco» nelle dichiarazioni di Fauci e Ricciardi. Sono cose arcinote e dette fin dagli inizi dell’epidemia. Ricciardi pone una differenza tra le mascherine in uso, infatti quelle usate dagli operatori sanitari che si occupano dei pazienti Covid-19 sono di tipo protettivo. Come mai vengono usate dagli orientali? In oriente usano le mascherine chirurgiche non per proteggersi, ma per evitare di diffondere eventuali patogeni a seguito di una malattia. Tornando a Fauci, l’esperto americano ricorda, come spiegò anche Giovanni Rezza a La7 a marzo, che l’uso delle mascherine potrebbe dare un senso di sicurezza per chi la indossa, ma non è affatto così se si usa quella chirurgica o quella in stoffa. Ecco quanto riportato anche dalla guida utile della Fondazione Veronesi:

Le mascherine di tipo chirurgico servono a ridurre il rischio che chi le indossa possa contagiare gli altri, poiché fermano una buona parte delle minuscole goccioline emesse dalla bocca e dal naso quando tossiamo, starnutiamo, parliamo e che possono veicolare il virus. Non proteggono “in entrata”, quindi non impediscono un eventuale ingresso del virus. A proteggere dal contagio altrui sono le mascherine con filtro FFP2 o FFP3, che però vanno riservate al personale medico e a chi deve necessariamente assistere un malato.

Fauci parlava di «conseguenze indesiderate quando la gente si tocca la mascherina e ala faccia», anche in questo caso è una cosa già nota e spiegata svariate volte: bisogna saperle usare, dal modo in cui vengono indossate al modo in cui vengono rimosse. Ecco una guida video della Fondazione Veronesi:

Il conduttore di Byoblu utilizza le dichiarazioni di Fauci e Ricciardi per difendere in qualche modo Montanari che sarebbe stato criticato per aver detto le stesse cose. Le critiche, come potete vedere anche da questo articolo, riguardano altro.

Perché usare la mascherina se non protegge chi la indossa?

Tornando a citare quelle chirurgiche o di stoffa, queste non servono per proteggersi dal virus ma per evitare che questo venga trasmesso da una persona malata. Voi non siete stati infettati dal Sars-cov2? Per scoprirlo dovreste fare il test, ma potreste essere inconsapevolmente degli asintomatici e dunque rischiate di trasmettere il virus a chi invece potrebbe trarne maleficio. Ecco, ancora una volta, quanto spiegato dalla Fondazione Veronesi in merito alle scelte fatte in Lombardia e Toscana:

Per molti specialisti, però, l’uso di barriere meccaniche davanti al volto è un presidio prezioso per contenere l’epidemia. La logica è semplice: tutti dovremmo comportarci come se fossimo portatori asintomatici del virus; se tutti indossano le mascherine quando escono e continuano a rispettare le altre regole (uscire solo se necessario, mantenere le distanze, lavarsi le mani) il rischio generale di contagio si riduce. Gli enti locali per ora stanno procedendo in ordine sparso. La Regione Lombardia, come già fatto da diversi Comuni tramite ordinanze apposite, ha deciso «l’obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere sé stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe», oltre all’obbligo «per gli esercizi commerciali aperti di fornire ai propri clienti guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani». La Toscana ha annunciato di voler adottare un provvedimento analogo dopo aver distribuito a tutta la popolazione le mascherine necessarie.

L’infografica del Ministero e l’OMS

Dal sito del Ministero della Salute leggiamo:

Le mascherine rappresentano una misura complementare  per il contenimento della trasmissione del virus e non possono in alcun modo sostituire il distanziamento fisico, l’igiene delle mani e l’attenzione scrupolosa nel non toccare il viso, il naso, gli occhi e la bocca.

Ecco l’infografica fornita dal Ministero con le spiegazioni su come bisogna comportarsi con la mascherina (le informazioni dettagliate le trovate qui), come ad esempio cambiarla quando diventa umida:

Il concetto è chiaro, così come quello di lavarsi sempre le mani anche dopo averla toccata (potete ben comprendere che se siete asintomatici potreste poi portare le goccioline altrove con l’uso delle mani).

Sono tutte questioni di sicurezza note, già diffuse non solo in Italia dalla Fondazione o dal Ministero della Salute e i suoi esperti, ma anche dall’OMS attraverso dei video pubblicati a febbraio e marzo 2020:

Il video sul cancro

Di seguito il video dell’intervista che circola online con una grafica personalizzata con la scritta «le mascherine potrebbero portare il cancro»:

Conclusioni

Le mascherine si possono usare per molto tempo durante la giornata, come avviene negli ospedali per gli operatori sanitari, seguendo però le indicazioni del Ministero e dell’OMS. Il rischio di arrivare a un’insufficienza respiratoria e all’ipercapnia è molto lontano e le mascherine che stiamo usando per arginare il Covid-19 sono certificate e fatte apposta per respirare adeguatamente.

Il caso dei ragazzi cinesi non può essere usato per contestare l’uso delle mascherine, soprattutto generando paure nei cittadini senza fornire loro un’informazione completa su quanto è accaduto.

L’uso delle mascherine è stato introdotto al fine di evitare il contagio da parte di chi le indossa, essendoci la possibilità di essere asintomatici. L’uso delle protezioni di questo tipo, così come le altre pratiche di sicurezza, evitano la diffusione del virus anche da parte degli asintomatici come viene spiegato anche in una ricerca fatta in Cina che – purtroppo – è stata usata per raccontare falsità sul Coronavirus.

Open.online is working with the CoronaVirusFacts/DatosCoronaVirus Alliance, a coalition of more than 100 fact-checkers who are fighting misinformation related to the COVID-19 pandemic. Learn more about the alliance here (in English).

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