Le voci dei gilet arancioni: «Il Coronavirus è il più grande bluff della storia con cui la finanza mondiale indebolisce gli Stati» – Il video

«Né con Salvini, né con la Meloni. Né tantomeno con la maggioranza». Le telecamere di Vista hanno raccolto la posizione di un portavoce della protesta

«Abbiate pazienza, è una cosa enorme». Il 28 maggio l’ex generale di brigata Antonio Pappalardo aveva anticipato che il movimento dei gilet arancioni avrebbe occupato oltre 30 piazze. Ai microfoni della trasmissione La Zanzara (sì, è un ospite abbastanza frequente a casa Cruciani), Pappalardo aveva anticipato i temi della manifestazione, basati soprattutto su una contestazione al governo su diversi temi, dalla gestione dell’emergenza Coronavirus alla necessità di tornare alla lira.


Le telecamere dell’agenzia stampa Vista hanno raccolto le voci di alcuni manifestanti presenti alla protesta di Roma, voci che trovate nel video. Posizioni ancora più nette dei giudizi di Pappalardo: «Il Covid è un bluff. Il più grande bluff della storia con cui un potentato economico e finanziario indebolisce gli Stati e li compra. Noi siamo qua per difendere l’Italia. Ci siamo noi. I partiti hanno paura? Prendono 20mila euro al mese di stipendio. Che vadano a…». La destinazione è intuibile. Chi urla è senza mascherina, come molti altri partecipanti alla manifestazione.


Come abbiamo ricordato in questo articolo che racconta delle manifestazioni di oggi, l’ultima volta che i gilet arancioni erano comparsi sulle pagine dei giornali è stato all’inizio del 2019, quando venivano indossati dagli olivicoltori che chiedevano risorse per i danni causati dalla xylella e dalle gelate. I manifestanti di allora spiegano però di non avere nulla a che fare con le proteste di oggi: «Gli agricoltori che manifestarono a Bari (7 gennaio 2019) e Roma (14 febbraio 2019) nulla c’entrano col movimento dei gilet arancioni che ha manifestato oggi nelle piazze italiane».

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