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Fase 3, Conte in conferenza stampa: «Non abbandoniamo le misure di sicurezza. Riapriremo le scuole a settembre. Confindustria non può chiedere solo riduzioni di tasse»

03 Giugno 2020 - 18:58 Redazione
Il premier Conte parla agli italiani nel primo giorno di riaperture tra Regioni

È iniziata alle 18 di oggi, 3 giugno, la conferenza stampa di Giuseppe Conte, annunciata già nel primo pomeriggio di oggi tramite i suoi canali social. L’intervento del premier coincide con il primo giorno di riapertura tra le Regioni, dopo quasi tre mesi di chiusure a causa dell’emergenza da Coronavirus.

«A distanza di circa un mese dal famoso 4 maggio, i numeri possiamo dire con prudenza e chiarezza che sono incoraggianti», ha detto Conte. «Gli ultimi monitoraggi non segnalano situazioni critiche». Conte ha poi lanciato ancora un monito per la socialità sicura: «Ci meritiamo l’allegria e la socialità, ma se siamo tra i primi a ripartire in Europa è perché abbiamo accettato tutti insieme di compiere dei sacrifici. Manteniamo la distanza di sicurezza e teniamo le mascherine».

La scuola

Per quanto riguarda la riapertura delle scuole, Conte ha fatto eco alle anticipazioni di Lucia Azzolina: «Sicuramente a settembre si riaprirà, dobbiamo fare di tutto per assicurare ai nostri studenti il ripristino di una fase di normalità».

La ripresa economica e gli aiuti europei

Conte ha ricordato che anche i turisti europei potranno tornare in Italia senza doversi sottoporre a quarantena. Ha poi nominato i bonus e gli strumenti che il governo ha usato e userà per venire in aiuto ai lavoratori e ai cittadini nel momento di crisi economica. «Dobbiamo tornare a intervenire con nuove misure ancora più efficace», ha detto Conte. «Ma deve essere anche l’occasione per rinnovare l’Italia e superare i problemi strutturali che si trascinano da tempo. Bisogna investire nell’innovazione, nella ricerca e nel sostenibile».

«Dobbiamo essere consapevoli che la somma che riceveremo dall’Europa non è un tesoretto a libera disposizione del governo», ha detto riferendosi alla possibilità di attingere dal progetto Sure e dal Recovery Fund. «Deve essere usata per un progetto lungimirante condiviso: ecco perché intendo convocare a Palazzo Chigi tutti i principali attori del sistema Italia». Per quanto riguarda il Mes light, Conte ha ribadito di non aver ancora deciso: «Ne parlerò col Parlamento. Ricordo che è un prestito, vanno valutate una serie di previsioni inserite nel regolamento».

A una domanda sullo stato dell’occupazione in Italia, Conte ha ribadito che «lo Stato c’è», ricordando la proroga di 9 settimane per la cassa integrazione. «Uno shock così forte richiede enormi risorse. Non escludo di stanziare altri fondi. Stiamo lavorando al progetto da presentare per il Recovery Fund, ma stiamo lavorando anche a degli strumenti che ci consentano di attingere a un’anticipazione più consistenti dei fondi».

Conte è poi intervenuto – sollecitato da una giornalista – sulle richieste di Confindustria: «Da Bonomi sono arrivate parole infelici. Noi abbiamo la responsabilità di governare, abbiamo gli Stati generali dell’economia, a cui parteciperà anche Confindustria. Desumo che poterà progetti lungimiranti, ma non può chiedere solo la riduzione delle tasse per le aziende».

Le manifestazione di ieri? «Capisco il disagio ma si protesti in sicurezza»

Il premier ha poi risposto alla domanda in merito alle manifestazioni di ieri, durante le quali le opposizioni del centrodestra e i gilet arancioni sono scesi in piazza senza rispettare le norme anti-Coronavirus. «È giusto manifestare il proprio dissenso, ma, anche se la fase critica è superata, bisogna rispettare le misure di sicurezza. Capisco il disagio derivato dalle difficoltà, ma è necessario rispettare le disposizioni per evitare nuovi focolai».

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