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Dl Rilancio: guida pratica al fondo perduto, chi ne ha diritto e come ottenerlo

11 Giugno 2020 - 13:37 Marco Assab
L'erogazione non presenta alcun obbligo di restituzione. A chi spetta, quali sono i requisiti e come si richiede.

Tra le misure più importanti del Dl Rilancio c’è quella del contributo a fondo perduto, prevista dall’articolo 25, ovvero una somma di denaro corrisposta dall’Agenzia delle entrate a seguito della presentazione, per via telematica, di una apposita istanza. L’erogazione non presenta alcun obbligo di restituzione.

A chi spetta

Il contributo a fondo perduto può essere richiesto da soggetti titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa o di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario.

Requisiti

Il primo requisito per l’erogazione del credito è il conseguimento, nell’anno 2019, di un ammontare di ricavi o compensi non superiore a 5 milioni di euro. Oltre a questo è necessario che sia presente almeno uno dei seguenti requisiti:

  • Ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi rispetto al mese di aprile 2019.
  • Inizio dell’attività a partire dal 1° gennaio 2019.
  • Domicilio fiscale o sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi (sisma, alluvione, crollo strutturale), i cui stati di emergenza erano in atto alla data del 31 gennaio 2020 (data della dichiarazione dello stato di emergenza da Coronavirus).

A chi non spetta

Sono invece escluse dalla misura le seguenti categorie:

  • Soggetti la cui attività sia cessata alla data di richiesta del contributo.
  • Soggetti che hanno iniziato l’attività dopo il 30 aprile 2020, con l’eccezione delle partite Iva aperte dagli eredi per la prosecuzione dell’attività dei deceduti.
  • Enti pubblici di cui all’art. 74 del Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi).
  • Intermediari finanziari e società di partecipazione di cui all’art. 162-bis del Tuir.
  • Professionisti e lavoratori dipendenti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria (cosiddette casse previdenziali).
  • Soggetti che hanno diritto alla percezione delle indennità previste dal decreto Cura Italia (bonus professionisti e bonus lavoratori dello spettacolo).

Ammontare del contributo

È stabilita una soglia minima di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per le imprese. Il calcolo viene effettuato applicando una diversa percentuale alla differenza tra l’importo del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’analogo importo del mese di aprile 2019. Le percentuali sono tre:

  • 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono inferiori o pari a 400.000 euro.
  • 15% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano i 400.000 euro ma non l’importo di 1.000.000 di euro.
  • 10% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano 1.000.000 di euro ma non l’importo di 5.000.000 euro.

Come presentare la domanda

Le istanze per il contributo a fondo perduto possono essere compilate e inviate all’Agenzia delle entrate a partire dal 15 giugno 2020 e non oltre il 13 agosto 2020. Solo nel caso in cui il richiedente sia un erede che continua l’attività per conto di una persona deceduta, le istanze possono essere trasmesse a partire dal 25 giugno e non oltre il 24 agosto. Le domande dovranno essere presentate esclusivamente per via telematica ed è possibile avvalersi di un intermediario. L’Agenzia indica che è possibile utilizzare:

  • Un software di compilazione, predisposto sulla base delle specifiche tecniche approvate con il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate del 10 giugno 2020. A questo proposito il file dell’istanza va inviato mediante il canale telematico Entratel/Fisconline attraverso cui sono trasmesse le dichiarazioni dei redditi. Mediante questo canale, sarà possibile inviare anche più istanze con un’unica trasmissione.
  • Una specifica procedura web messa a disposizione all’interno del portale “Fatture e Corrispettivi”. Attraverso questa procedura sarà possibile predisporre e trasmettere un’istanza alla volta.

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