È ufficiale: Lopalco si candida in Puglia. Le accuse su stipendio e visibilità: «Ora guadagno meno. Non farò campagna elettorale: devo lavorare» – Video

Il capo della task force pugliese per l’emergenza Coronavirus sarà presente nelle liste del centrosinistra alle prossime Regionali in Puglia. Sulle polemiche taglia corto: «Mi scivolano addosso»

La candidatura dell’epidemiologo Pier Luigi Lopalco ci sarà. Il capo della task force della Puglia per l’emergenza Coronavirus ha sciolto la riserva, dopo aver dato sostanziale disponibilità nei giorni scorsi, come aveva detto in un’intervista a Open. L’ufficialità è arrivata durante la trasmissione In Onda su La7: «Ho accettato la proposta che mi è stata fatta». Ed era proprio una proposta che mancava, dopo che Lopalco aveva sostanzialmente dato la sua disponibilità a presentarsi nelle liste che sosterranno il presidente uscente della Puglia, Michele Emiliano, alle prossime elezioni Regionali.


In caso di successo del candidato del centrosinistra in Puglia, per Lopalco è già pronto l’incarico di assessore alla Sanità, come da lui stesso annunciato in Tv, in collegamento con David Parenzo e Luca Telese. Non sono bastate le polemiche scoppiate nei giorni scorsi a scoraggiare Lopalco. A cominciare dalle accuse partite dal centrodestra pugliese per aver sfruttato la visibilità mediatica del suo incarico durante l’emergenza sanitaria, senza dimenticare il compenso, circa 120 mila euro, previsto per l’incarico della Regione Puglia.


«Io non ho gestito niente in questo periodo – ha chiarito Lopalco – il mio è un incarico tecnico, a tempo determinato presso l’agenzia regionale per la Sanità. Quello stipendio è di certo inferiore a quanto ho guadagnato come professore ordinario all’Università di Pisa, è un compenso normale che prende un funzionario del mio livello in Regione».

Lopalco poi prova a ribaltare le accuse sulla visibilità mediatica, ricordando che in televisione ci andava ben prima che la Regione Puglia lo chiamasse: «Se Emiliano mi ha voluto è anche perché mi ha visto in tv. Poi sono stati i miei colleghi pugliesi e suggerire il mio nome, perché c’era bisogno di un coordinamento sul territorio sulla risposta epidemiologica. Questa critica mi scivola addosso, sono invece molto interessato all’impegno civile. Io però ora ho da lavorare e non potrò fare campagna elettorale, allora – scherza – ne approfitto con questo collegamento».

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