Rsa di Como, 363 cartelle mediche sequestrate. Ipotesi di omicidio ed epidemia colposi

L’indagine è stata avviata dopo 26 esposti da parte dei familiari degli ospiti delle strutture

Sono 363 le cartelle cliniche sequestrate dai Nas di Milano, dopo gli accertamenti avvenuti in 17 Rsa della provincia di Como. Tra le strutture controllate, anche un ospedale della provincia. Le cartelle sono tutte riconducibili ai pazienti deceduti nei mesi della pandemia da Coronavirus. Le autorità stanno chiedendo riscontro dei protocolli di prevenzione e delle procedure applicati per il contrasto del Covid-19.


L’indagine, che è stata avviata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Como, è cominciata in seguito alla ricezione di 26 esposti da parte di familiari delle vittime e del personale sanitario. L’ipotesi di reato, a carico di ignoti, consiste in omicidio ed epidemia colpose.


«Bene gli accertamenti nelle Rsa, serve fare luce per una sanità migliore». Così il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri commenta l’operazione del Nas di Milano ad Adnkronos. «Le indagini e i controlli sono essenziali alla comprensione dei fatti, della responsabilità e soprattutto della giustizia e della verità che si devono ai parenti delle vittime», aggiunge Sileri.

«Sono dell’avviso – prosegue – che la magistratura e i Carabinieri dei Nas stiano conducendo un lavoro straordinario in tutta Italia e che debbano essere loro il nostro riferimento per l’acquisizione di informazioni utili alla ricostruzione dei giorni più duri della pandemia. L’ho detto anche qualche mese fa: l’esperienza del Covid-19 ci ha insegnato che è fondamentale indagare, nel senso di comprendere e ricostruire ciò che è successo, ma anche imparare da ciò che è accaduto ed investire affinché non accada ancora».

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