Sicilia, il governatore Musumeci firma ordinanza per chiudere gli hotspot dei migranti. Può farlo? La risposta dell’esperto

Si possono chiudere i centri? Si possono “cacciare” i migranti in 24 ore? Lo abbiamo chiesto a Gennaro Santoro, avvocato esperto in diritto dell’immigrazione

«La Regione Siciliana non può trasferire di forza i migranti, non può mandarli in altre regioni perché non ha i poteri per farlo». Il governatore siciliano Nello Musumeci ha firmato oggi l’ordinanza per ordinare lo sgombero di hotspot e centri di accoglienza e vietare l’ingresso dei migranti sul territorio regionale a causa dell’emergenza sanitaria del Coronavirus.


Può farlo? No, spiega a Open è Gennaro Santoro, avvocato della Coalizione italiana per le libertà e i diritti civili ed esperto in diritto dell’immigrazione e protezione dei diritti umani. La regione, prosegue l’avvocato, «si è arrogata competenze e materie non sue, ma di competenza esclusiva dello Stato, rischiando anche di violare il diritto internazionale. Dal principio di non respingimento all’obbligo di assicurare un porto sicuro. Non può fare respingimenti collettivi».


Perché non può sgomberare gli hotspot

Cosa ha spinto il governatore della Regione Sicilia a emanare un’ordinanza di questa portata? «Si tratta di un provvedimento che non può essere eseguito, è propaganda, ovvero una trovata politica per alimentare certi argomenti», spiega Santoro. «Un’ordinanza illegittima anche perché mancano i presupposti. Non c’è alcuna emergenza sanitaria relativa alla presenza dei migranti sul territorio che sono controllati e “tamponati” da tempo». E aggiunge: «Non possono spostare i migranti da una regione all’altra, ci vorrebbe un accordo con gli altri enti. Al massimo possono trasferirli in altre strutture ma sempre all’interno del proprio territorio».

Secondo l’avvocato, lo Stato potrebbe «attivare il potere sostitutivo annullando l’ordinanza del governatore Musumeci». Oppure – continua Santoro – «il Viminale farà finta di niente». Poi sorge spontaneo un dubbio: in caso di sgombero degli hotspot, la polizia a chi dovrebbe rispondere? Alla Regione o alla prefettura, quindi al ministero dell’Interno? Stando a quanto riporta Repubblica, fonti del Viminale hanno riferito che l’ordinanza di Musumeci «non ha valore» visto che la materia sarebbe di «competenza statale». Una eventuale disposizione a trasferire migranti non potrebbe che essere data dal Viminale, conferma Santoro.

Gli sbarchi continuano

Intanto proseguono gli sbarchi: oggi altri due a Lampedusa. In tre giorni trasferiti in 337 dalla piccola isola siciliana (dove restano ancora 1.200 persone). «Si pone il problema del sovraffollamento degli hotspot e anche della redistribuzione di cui deve farsi carico l’Europa», conclude Santoro raccogliendo il grido di dolore del sindaco Totò Martello, che in un’intervista a Open ha detto: «Non è possibile ospitare in un hotspot, che può ospitare al massimo 96 persone, 1.400 migranti. Non ci entra più nemmeno un capello. Dov’è il distanziamento sociale? Il governo viola i suoi stessi decreti?».

Musumeci non si arrende

Intanto, con un post su Facebook, il governatore Musumeci ha annunciato che andrà avanti e che non intende fare alcun passo indietro. «Adesso il problema è diventato la mia ordinanza? Il ministro dice che è nulla? Quindi la responsabilità è loro. Bene, sono usciti allo scoperto! […] Piuttosto che prendersela con me o con i siciliani, provino a fare sentire la loro voce in Europa e si diano un piano serio per tutelare gli italiani. Facciano qualcosa o meglio facciano quello che non hanno ancora fatto! Noi andremo avanti» ha tuonato.

Coronavirus in Sicilia, i dati

«In Sicilia il cluster più importante, che ha superato i 280 soggetti positivi – ha spiegato l’assessore alla Salute Ruggero Razza, a margine del sopralluogo nell’area destinata alla realizzazione dei tamponi sui passeggeri provenienti da Spagna, Croazia, Grecia e Malta all’aeroporto di Catania – è rappresentato dai migranti, e questo incide in modo significativo per il 30-40% del totale, e ai numeri non si comanda. C’è poi un cluster di rientrati da Malta che è arrivato a 170 unità».

I numeri, seppur in aumento, non sono preoccupanti: a fronte di pochi tamponi, poco più di 2mila, oggi sono stati segnalati 903 pazienti attualmente positivi, 50 ricoverati e 10 in terapia intensiva.

Foto in copertina di repertorio: EPA/FABIAN HEINZ

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