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Coronavirus, per l’Italia 27,4 mld di aiuti europei dal fondo Sure contro la disoccupazione. La proposta della Commissione Ue

24 Agosto 2020 - 19:06 Marco Assab
Al nostro Paese andrebbe la cifra più alta tra gli Stati membri. Gentiloni: «Sostegno alla cassa integrazione». Arriva l'ok del M5S, che però specifica: «Nessuna apertura al Mes»

81,4 miliardi di euro a 15 Paesi, tra cui l’Italia, per preservare l’occupazione. È la proposta rivolta dalla Commissione europea al Consiglio per l’impiego delle risorse del fondo Sure, strumento comunitario contro la disoccupazione creato per far fronte alla pandemia da Coronavirus. La funzione del fondo Sure, annunciato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen il 2 aprile scorso, è il sostegno a strumenti come la cassa integrazione, attraverso uno stanziamento garantito da tutti gli Stati membri. A questo punto, una volta che il Consiglio avrà dato il suo ok, gli aiuti saranno stanziati sotto forma di prestiti con interessi agevolati. Per l’Italia sono previsti 27,4 miliardi di euro, la quota più alta. Tra i 15 Stati membri figurano anche la Spagna (21,3 mld) e il Belgio (7,8 mld). 

La conferma è arrivata anche dal commissario europeo per gli Affari economici Paolo Gentiloni: «Oggi la Commissione europea propone il primo pacchetto di 81 miliardi per Sure, il sostegno ai meccanismi tipo cassa integrazione. Destinatari 15 paesi, 27 miliardi per l’Italia. L’Europa per il lavoro», ha twittato l’ex presidente del Consiglio italiano. Anche il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola si è affidato a Twitter per esprimere la propria soddisfazione: «L’Europa a sostegno del mondo del lavoro. Oggi la Commissione europea ha proposto al Consiglio l’attivazione del primo pacchetto di Sure da 81 miliardi di euro. La Cassa Integrazione europea aiuterà chi è stato colpito dalla crisi Covid. All’Italia 27 miliardi, la quota più alta».

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha sottolineato che «grazie a questo finanziamento, realizzato attraverso l’emissione di titoli comuni europei, il risparmio per le casse dello Stato nell’arco dei 15 anni di maturità può essere stimato in oltre 5 miliardi e mezzo di euro». Nel frattempo arriva il sostegno all’iniziativa anche dal Movimento 5 Stelle, che però specifica come tali misure «non preludono ad alcuna possibile apertura sul Mes».

Precisazioni da Berlino sui debiti in comune

Intanto da Berlino arrivano, immancabili, le precisazioni sul tema dei debiti contratti in comune. Sono «chiaramente circoscritti» nell’ambito dell’attuale emergenza del Coronavirus, ha spiegato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, in conferenza stampa, rispondendo a una domanda sulle esternazioni del ministro Olaf Scholz. Il vicecancelliere socialdemocratico aveva affermato, ieri nel corso di un’intervista, che il Recovery Fund «costituisce un vero passo avanti per la Germania e l’Ue, e non si può tornare indietro». Parole che suonano come la previsione, o l’auspicio, di una possibile prosecuzione dell’esperienza del debito in comune. Tema che però, come sappiamo, non trova ancora tutti d’accordo in Europa.

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