Immigrazione, Viminale: «Dall’1 giugno 6.371 tamponi a migranti sbarcati in Sicilia, 3,98% positivi»

Dal ministero dell’Interno hanno spiegato che dopo aver inizialmente previsto il test sierologico, dai primi di agosto è stato introdotto obbligatoriamente l’esame rinofaringeo, con una valutazione immediata del prelievo

In Sicilia dall’1 giugno sono stati effettuati 6.371 tamponi ai migranti sbarcati, per una percentuale di positivi pari al 3,98%. Lo rendono noto fonti del Viminale, spiegando anche che tutti i migranti sbarcati nell’isola sono stati sottoposti «ad un attento screening sanitario». Dopo aver inizialmente previsto il test sierologico, dai primi di agosto è stato introdotto obbligatoriamente l’esame rinofaringeo, con una valutazione immediata del prelievo.


Nonostante la sospensione decisa dal Tar dell’ordinanza Musumeci sulla chiusura degli hotspot in Sicilia, a seguito del ricorso della presidenza del Consiglio, continua a tenere banco la gestione dei flussi migratori nell’isola connessa all’emergenza Coronavirus. Le stesse fonti del Viminale, citate dall’agenzia Agi, hanno precisato che dallo scorso giugno sono stati trasferiti dalla Sicilia verso altre Regioni 4.086 migranti. Trasferimenti che «sono stati intensificati, fin da maggio, al termine del lockdown, in ragione del maggior impatto dei flussi che sopporta la Sicilia. La redistribuzione sul territorio nazionale è avvenuta all’esito dello screening sanitario».


In diminuzione i migranti dalla Tunisia

Il ministero dell’Interno fa sapere inoltre che gli arrivi dalla Tunisia sono in netto calo: dai 4.226 del luglio 2020 ai 1.976 di agosto. Una riduzione, spiega il ministero, dovuta all’attività di contrasto che le autorità tunisine portano avanti contro il traffico illegale dei migranti. Sono ripresi i voli charter bisettimanali che rimpatriano i cittadini tunisini e, dal 10 agosto, secondo gli accordi vigenti con Tunisi, il numero massimo di passeggeri per volo è stato riportato a 40.

Nel mese di agosto sono stati rimandati indietro 261 immigrati. Intanto è stato predisposto, dalla prefettura di Agrigento il trasferimento di 55 migranti ospiti dall’hotspot di Lampedusa, dove si trovano 1.050 persone. I 55 – già risultati negativi al tampone anti Covid – verranno trasferiti con il traghetto di linea a Porto Empedocle e poi verranno accompagnati in una struttura d’accoglienza abruzzese.

Il sindaco di Lampedusa scrive al presidente tunisino

Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, ha inviato una lettera al presidente Tunisino Kasis Saied per chiedergli un incontro in merito al continuo flusso di migranti dalla Tunisia verso l’isola. «Sono pronto a mettermi a bordo della mia barca e raggiungere direttamente Tunisi», ha annunciato Martello.

«Apprezzo gli sforzi del ministro Lamorgese – ha aggiunto – che purtroppo non sono stati accompagnati da un pari impegno da parte del presidente del Consiglio Conte, ma non intendo stare con le mani in mano e continuare ad assistere a questo continuo ripetersi di sbarchi che sta mettendo in ginocchio la nostra isola».

Nella lettera Martello chiede un incontro al presidente tunisino Saied affinché «Lampedusa possa collaborare con il governo tunisino ad avviare una serie di iniziative internazionali e di accordi, anche bilaterali, per contribuire a superare l’attuale emergenza umanitaria». «Lampedusa – conclude Martello – intende svolgere a pieno il proprio ruolo di “municipalità di frontiera”, che sta portando avanti dal cuore del Mediterraneo».

«Interpretiamo questo nostro ruolo in maniera attiva e propositiva, anche con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni nazionali e comunitarie che possono e devono fare di più per attivare regole condivise per la gestione ordinata, regolare e sicura dei flussi migratori e per sostenere i territori di frontiera impegnati in prima linea nell’accoglienza e nelle pratiche di integrazione».

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