La procura di Milano indaga sul caso Lombardia Film Commission, i giornalisti incalzano il governatore Attilio Fontana sull’arresto dei tre commercialisti vicini alla Lega e la risposta del presidente della Regione è durissima: «Avete gli atti? La cosa mi inquieta, perché credo nello Stato di diritto e voi state violando uno dei principi fondamentali».
Fontana, prima di disporre un’eventuale sospensione delle attività di consulenza che gli stessi tre commercialisti finiti ai domiciliari – Arturo Maria Scillieri, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni – intrattengono con la Regione, vuole leggere tutte le carte: «Attendiamo le risultanze che emergeranno e poi potremo prendere delle decisioni». La polemica con la stampa, invece, è già partita: «Quando avrò visto su che cosa sono basati gli arresti», ha scandito infatti il governatore, «potrò fare delle valutazioni. Non sulle chiacchiere che fate voi».
Leggi anche:
- Fondi Lega, la difesa del bancario: «Ho fatto tutto per amicizia». Nuove segnalazioni in procura su operazioni sospette
- Caivano, commozione ai funerali di Maria Paola. Il cartellone di Ciro: «Correvamo verso la nostra felicità» – Il video
- Taglio dei parlamentari, Concita De Gregorio contro Salvini: «Basta restituire i 49 milioni»
- La scia dei soldi dalla Russia alla Lega attraverso la società di Baracchetti: spunta un legame con le cene di Savoini al Metropol
- Inchiesta sui commercialisti della Lega, spunta la finanziaria vicina alla rete sovranista per far sparire i soldi all’estero
- Fondi Lega, il commercialista Scillieri non si presenterà davanti al gip: «Troppa pressione»
- Fondi Lega, spunta il notaio che puntava a spostare il denaro dopo il caso dei 49 milioni: è lo stesso che ha aiutato i commercialisti nei rapporti con la Svizzera
- Fondi Lega, indagato anche un imprenditore. Salvini: «Conosco quelle persone, finirà in un nulla di fatto»
- Fondi Lega, arrestati tre commercialisti coinvolti nell’inchiesta su Lombardia Film Commission
- Fondi Lega, inchiesta sui 49 milioni: perquisita l’azienda del deputato Fabio Massimo Boniardi