Caso Zaki, il Comune di Vercelli nega la solidarietà per lo studente: «Ci sono altri italiani in situazioni simili»

di Riccardo Liberatore

Il Pd di Vercelli ha presentato un’ordinanza in cui proponeva di aderire a un’iniziativa di solidarietà per il ragazzo egiziano, dottorando all’università di Bologna, attualmente in carcere in Egitto. Ma i partiti di destra si sono opposti

A Napoli il consiglio comunale la settimana scorsa ha votato per rendere Patrick Zaki cittadino onorario. Un gesto simbolico, per chiedere la sua scarcerazione visto che a distanza di oltre sei mesi il ragazzo di 28 anni si trova ancora nel carcere di Tora, periferia del Cairo, in attesa di un’udienza che nel frattempo è slittata (nuovamente) a ottobre. Dall’altra parte dell’Italia però, nel comune di Vercelli in Piemonte, a distanza di pochi giorni il consiglio comunale ha bocciato un ordine del giorno con il quale si esprimeva la solidarietà della città al ragazzo.


I partiti di centrodestra votano contro

«Abbiamo presentato questo ordine del giorno per fare un’azione di sensibilizzazione e unirci a tutte quelle città che in questi mesi stanno esprimendo solidarietà a questo ragazzo e alla sua famiglia, per chiedere alla nostra città di attivarsi a livello istituzionale per dare il nostro contributo – seppur piccolo – a mantenere alta l’attenzione sul tema», ha dichiarato a Open il consigliere comunale Alberto Fragapane.


I partiti della coalizione di destra – Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – che sostengono il sindaco Andrea Corsaro, eletto nel 2019, però hanno detto di no. «Hanno votato contro spostando l’attenzione su altri temi che possono essere importanti ma non avevano nulla a che vedere con la discussione – continua Frangapane -. Hanno menzionato ad esempio il caso dei 18 pescatori in ostaggio in Libia, dicendo che ci sono decine di altri casi che riguardano cittadini italiani che non sono state oggetto di questo documento». Una reazione in chiave “prima gli italiani”? «Diciamo che il tema è stato anche quello».

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