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L’Egitto accoglie l’appello di Scarlett Johansson e libera i militanti dei diritti umani. Zaki per ora resta in cella

03 Dicembre 2020 - 18:11 Redazione
L’annuncio dell’Eipr: «Gasser, Karimi e Basheer sono stati lasciati andare direttamente dalla prigione di Tora. Ora sono o a casa o sulla via di casa»

Il procuratore generale del Cairo ha deciso di rilasciare i militanti dei diritti umani membri dell’associazione Eipr, la stessa a cui aderisce anche Patrik Zaki. A dare la notizia è stato inizialmente Farid Y. Farid, corrispondente della Afp che riporta quanto riferito dai giornali locali. In serata, l’annuncio dell’Eipr su Twitter: «Gasser, Karimi e Basheer sono stati lasciati andare direttamente dalla prigione di Tora. Insolito. Ora sono o a casa o sulla via di casa». Zaki per ora resta in cella.


L’annuncio arriva poche ora dopo la pubblicazione su YouTube del video con protagonista Scarlett Johansson. L’attrice statunitense aveva chiesto alle autorità egiziane la scarcerazioni di quattro membri di Eipr, fra cui c’era anche Zaki: «Vengono mosse accuse che possono portare a molti anni di prigione, ma il loro unico crimine è stato quello di difendere la dignità degli egiziani».

Sempre nella giornata di ieri l’avvocata di Zaki aveva visitato il ragazzo nel carcere in cui è detenuto da febbraio al Cairo. La denuncia, riportata anche dagli attivisti della pagina Facebook Patrick Libero è che Zaki nella sua cella non avesse nemmeno un letto su cui dormire. Una denuncia ripresa anche da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia: «Chiediamo al Governo italiano che si dia seriamente da fare in vista anche del 7 gennaio, il Capodanno copto. Noi desideriamo che quel giorno Patrick sia libero per festeggiare il Capodanno con la sua famiglia e che poi i successivi giorni del 2021 li passi dove desidera, magari a Bologna dove lo aspettiamo e lo aspettano in tanti».

Alle voci di associazioni per i diritti umani, studenti universitari e attivisti di tutto il mondo, si è aggiunta una forte presa di posizione da parte dei deputati del Parlamento europeo, che da settimane stanno esercitando pressioni sul governo egiziano affinché proceda alla scarcerazione di Zaki.

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