Carlo Acutis, 15 anni, è il primo «millennial» a diventare beato: dai miracoli attribuiti agli aiuti ai senzatetto

di Fabio Giuffrida

Carlo è morto per una leucemia fulminante: portava cibo e bevande calde ai senzatetto e, con i risparmi, comprava loro anche i sacchi a pelo. Ha fatto guarire un bambino da una grave anomalia al pancreas e una donna dal tumore

Carlo Acutis, il ragazzo di 15 anni morto il 12 ottobre 2006 all’ospedale San Gerardo di Monza per una leucemia mieloide acuta, è beato. La Chiesa lo ha riconosciuto come modello di fede cristiana proponendolo ai giovani come modello di santità dell’era digitale. E si parla già di lui come il possibile “patrono” di internet. A proclamarlo beato – dopo che Papa Francesco lo aveva dichiarato venerabile – è stato il cardinale Agostino Vallini, delegato pontificio per le Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli, durante la messa celebrata nella Basilica superiore di San Francesco ad Assisi. E proprio ad Assisi, dove è stato sepolto dopo la morte, Carlo passava lunghi periodi, appassionandosi alla figura di San Francesco. La memoria liturgica del beato sarà celebrata ogni anno il 12 ottobre, giorno in cui è morto.



I miracoli di Carlo

FACEBOOK/BEATO CARLO ACUTIS | Nella foto Carlo Acutis

Si tratta del primo beato ad aver avuto un profilo Facebook, il primo ad aver testimoniato la sua fede attraverso internet: il primo «millennial» a essere canonizzato. Il motivo della sua beatificazione è dovuto a un fatto avvenuto nell’ottobre del 2010, nella chiesa di San Sebastiano a Campo Grande, in Brasile. Lì un bambino, che era nato con il pancreas biforcuto e che non riusciva a digerire alimenti solidi, è guarito dopo aver toccato una maglia del 15enne. L’indomani il piccolo ha ricominciato a mangiare: il suo pancreas «era diventato come quello degli individui sani». I medici non riuscivano a darsi una spiegazione scientifica. Un miracolo, insomma.

«A 3 anni voleva entrare nelle chiese per salutare Gesù»

FACEBOOK/BEATO CARLO ACUTIS | Mamma Antonia con la salma del figlio

Come racconta la mamma di Carlo, Antonia Salzano, al Corriere della Sera, nel 2019, quando si eseguì la ricognizione canonica sulle spoglie mortali del ragazzo, la sua salma venne trovata intatta: «Alto 1,82, capelli neri e ricci, solo con la pelle più scura». Carlo ha scoperto la fede, forse «per una predisposizione naturale al sacro», anche perché i suoi genitori non erano i fedeli “modello”: «In vita ero stata in chiesa solo tre volte», ha confidato la madre.

Ma a 3 anni e mezzo Carlo «chiedeva di entrare nelle chiese per salutare Gesù» e raccoglieva i fiori nei parchi di Milano da portare alla Madonna. A 6 anni usava già il pc (era un grande appassionato di informatica) sognando di poter diffondere il Vangelo tramite il web. Carlo era anche volontario alle mense dei poveri: la sera partiva da casa con recipienti pieni di cibo e bevande calde da portare ai senzatetto sotto l’Arco della Pace. Con i risparmi comprava loro anche i sacchi a pelo.

FACEBOOK/BEATO CARLO ACUTIS | Carlo Acutis è beato

E non è finita qui. Fece «guarire una signora da un tumore supplicando la Madonna di Pompei» e predisse a sua mamma che sarebbe diventata di nuovo madre. Infatti, nel 2010, ha dato alla luce due gemelli: Michele e Francesca. Per mamma Antonia, Carlo è «l’influencer di Dio». Certo, le manca tanto la sua «allegria», ma lo sente «più presente adesso di quando era in vita. Vedo il bene che fa e mi basta».

Foto in copertina: FACEBOOK/BEATO CARLO ACUTIS

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