Coronavirus, Vincenzo De Luca annuncia il lockdown in Campania: «Siamo a un passo dalla tragedia»

di Redazione

«Non voglio vedere qui i camion militari come abbiamo visto solo pochi mesi fa», dice il governatore in una diretta Facebook

«Decisioni importanti sulla nostra vita che riguardano il Covid-19». Le annuncia in una diretta Facebook il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. «Non c’è tempo da perdere, non possiamo pensare agli sciacallaggi», dice il presidente della Regione. «Oggi non domani dobbiamo prendere decisioni efficaci. Non c’è più un’ora di tempo da perdere e perfino l’ordinanza che entra in vigore oggi è già superata dai dati del contagio con cui dobbiamo fare i conti: non c’è più tempo da perdere», dice con tono grave. I dati di oggi: 2.280 postivi su 15.800 tamponi, dice De Luca. «Abbiamo il 14,5% di contagi rispetto al 12 di ieri».


«Chiederò al governo un lockdown nazionale, e per quanto riguarda la Campania decidiamo di chiudere tutto. Propongo un lockdown per l’Italia deciderà il governo, per la Campania faremo quello che riterremo giusto per noi», dice De Luca come già annunciato. «La chiusura prevista è quella di tutte le attività non essenziali. Per 3040 giorni, poi vedremo. Dobbiamo fare quello che abbiamo fatto a marzo, tentando di difendere per quanto possibile quanto possibile. Oggi siamo ancora in tempo. Abbiamo una situazione pesante, ma non siamo alla tragedia. Domani lo saremo. Io non voglio trovarmi di fronte qui da noi ai camion militari che portano centinaia di bare di persone decedute».


A livello nazionale «il dato sarà pesantissimo», anticipa De Luca. «A mano a mano che il numero dei contagiati cresce, scesce anche il numero delle persone che hanno sintomi anche gravi. Rispetto a marzo abbiamo l’apertura delle scuole e la stagione influenzale. Andiamo verso l’inverno, non verso la primavera-estate. Sono tutti elementi che allora non c’erano. In Campania la proporzione è di 9 morti Covid ogni 100 mila abitanti. In Puglia, per esempio, sono 16. Bisogna intervenire oggi per non crollare». Con questi numeri «non c’è nessun sistema ospedaliero al mondo a reggere una tale onda d’urto. Nel giro di pochi giorni rischiamo di avere le terapie intensive intasate».

«Se chiudiamo oggi, forse a Natale si riapre»

«Se chiudiamo oggi arriviamo al periodo di Natale con condizioni migliori possiamo immaginare una riapertura parziale», dice il presidente campano. «So bene quali problemi ne derivano ma non abbiamo alternative se vogliamo tutelare i nostri figli, gli anziani e le nostre famiglie».

La scuola

De Luca snocciola i numeri dei contagi a scuola per dimostrare come la riapertura delle scuole abbia avuto un peso importante nell’aumento dei contagi. Con questi dati le scuole non si aprono». Sabato si riunirà l’unità di crisi per le valutazioni sulla scuola in vista di lunedì prossimo. «Qualcuno di noi deciderà sulla base ci quello che diranno i medici e gli epidemiologi».

Tra prima e dopo l’apertura delle scuole, per De Luca, «nella popolazione
generale c’è stato un aumento di 3 volte del contagio, nella fascia tra 0 e 18 anni l’aumento è stato di 9 volte. Siamo passati nella fascia 0-5 anni da 88 positivi prima del 24 settembre a 402 positivi a dopo l’apertura, nella fascia tra 6 ai 10 anni prima 57 contagi, dopo l’apertura 476 contagi, nella fascia 11-14 anni prima 49 contagi, dopo 479 contagi. Nella fascia 15-18, prima dell’apertura 82 contagi e dopo, 558 contagi. Quale genitore degno di questo nome manderebbe i figli a scuola con queste cifre?».

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