Scissione grillina all’Europarlamento, in quattro vicini a Di Battista lasciano il M5s. Lui frena: «Dispiace, per me è un errore»

di Redazione

Pedicini, D’Amato, Corrao ed Evi hanno ufficializzato la loro rottura con il M5s: già da tempo tirava aria di scissione

La rottura era nell’aria da giorni. Le polemiche sulla riforma del Mes avevano portato ieri, 2 dicembre, decine di deputati e senatori del Movimento 5 stelle a prendere pubblicamente le distanze dalla linea dell’ormai partito, dichiarandosi assolutamente contro la sua approvazione. Questa mattina, 3 dicembre, gli europarlamentari Piernicola Pedicini, Rosa D’Amato, Ignazio Corrao ed Eleonora Evi hanno detto addio al M5s, dichiarandosi «pronti per proseguire un percorso politico autonomo». Corrao, Pedicini e D’Amato erano stati già sospesi a giugno per un altro diverbio: i tre avevano votato contro il pacchetto di aiuti europeo in ottica anti-Covid, Recovery Fund incluso.


Anche stavolta, dicono gli interessati, è arrivata una notifica di procedura sanzionatoria da parte dei probiviri del M5S. Ma la goccia del salva-Stati ha fatto traboccare un vaso al limite ormai da tempo. Come si legge nella nota diffusa da Pedicini, «la decisione è stata resa necessaria dall’impossibilità di portare avanti con coerenza la difesa dell’ambiente e dei cittadini all’interno della delegazione del M5S. Secondo i 4, il modus operandi del M5s diverge ormai «irrimediabilmente» sia dall’impegno preso con gli elettori che dalle sue «aspirazioni originarie».


I quattro dissidenti considerati vicini ad Alessandro Di Battista sono andati via, dicono, prime che il Movimento li cacciasse. «Lascio io, prima di essere cacciata per aver tenuto la barra dritta», ha scritto Evi in un post. Anche Pedicini ha utilizzato le stesse parole: «Con questo mio post – ha scritto riferendosi a quanto da lui pubblicato su Facebook per annunciare il suo distacco – proverò a togliere il M5s dall’imbarazzo perché non sono il tipo che si fa cacciare, piuttosto vado via da solo».

Di Battista: «Lasciare il Movimento è un errore»

Fonte: Pagina Facebook di Ignazio Corrao

Nonostante Di Battista abbia criticato più volte l’attuale gestione del Movimento, si è rivolto agli europarlamentari dicendo: «Questa vostra scelta mi dispiace, per me è un errore». «Sei una persona per bene – ha scritto sotto al post di Corrao – , sei un amico e per me l’amicizia così come la riconoscenza è un grande valore. È stato un onore aver fatto battaglie e migliaia di chilometri insieme a te… Ad ogni modo è la tua vita. In bocca al lupo».

Evi: «Il M5s si è inginocchiato davanti a Pd e Fi»

«Una continua genuflessione verso il PD, Forza Italia, i grandi potenti e il sistema». In un lungo posto su Facebook, Evi ha motivato la sua decisione di lasciare il Movimento. «Credo che il M5S dovrebbe imporre temi, programmi e obiettivi, non persone e poltrone. Oggi lascio quindi il Movimento 5 Stelle. Lascio il Movimento che in questo momento mi “punisce” con una seconda procedura disciplinare attivata dai probiviri per aver votato in modo difforme dalla delegazione europea, ma avendo rispettato il programma elettorale e l’impegno con gli elettori».

Pedicini: «Non siamo riusciti a riportare il movimento sul giusto binario»

«Agli attivisti, agli iscritti e a tutti coloro che hanno riposto fiducia in me, e in noi, dico che insieme ad alcuni colleghi abbiamo provato fino all’ultimo a riportare il Movimento sul giusto binario, senza riuscirci purtroppo». ha scritto Pedicini in un lungo post. «È ormai evidente sono una persona scomoda per coloro i quali si sono autoproclamati vertice del M5s. Con questo mio post proverò a toglierlo dall’imbarazzo, perché non sono il tipo che si fa cacciare, piuttosto vado via da solo!».

Corrao: «Il M5s per come lo conoscevamo è finito»

«Non sono nessuno per dire che è finito, ma sono sicuramente in grado di dire che quello che oggi si chiama M5s è un’altra cosa, qualcosa di più simile agli altri partiti e sicuramente qualcosa a cui, da cittadino, non mi sarei avvicinato». Anche Corrao ha affidato a Facebook le sue motivazioni relative alla rottura con il suo ormai ex schieramento. «Gianroberto Casaleggio diceva che i partiti, prima di scomparire, proveranno a somigliare al M5s. Purtroppo è successo l’esatto contrario grazie ad un fattore riconducibile alla natura umana che il visionario fondatore non aveva considerato».

Immagine di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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