Piano pandemico, Di Maio scrive all’Oms: «Permettete ai vostri esperti di essere ascoltati dalla Procura»

L’Organizzazione mondiale della sanità garantisce l’immunità ai suoi funzionari e ricercatori. Un ostacolo per i pm di Bergamo che indagano sulla risposta italiana alla pandemia

Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha inviato una lettera all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel tentativo di avviare il dialogo tra i suoi membri e la Procura di Bergamo. «Alla luce dell’ottima collaborazione tra Italia e Organizzazione Mondiale della Sanità», scrive Di Maio, «ulteriormente rafforzata durante il periodo della pandemia Covid-19, vi chiedo di considerare la possibilità di permettere a funzionari ed esperti di acconsentire alla richiesta del Procuratore di essere sentiti come persone informate sui fatti».


Il nodo dell’immunità

La procura di Bergamo vorrebbe ascoltare alcuni ricercatori dell’Oms – su tutti Francesco Zambon – per fare chiarezza in merito al caso del piano pandemico nazionale non aggiornato. Per farlo, però, ha bisogno del via libera dell’Organizzazione, che garantisce l’immunità ai suoi membri. Nei giorni dell’esplosione dello scandalo, l’organizzazione ha invitato i suoi ricercatori a non presentarsi davanti ai pm che stanno cercando di capire perché, il 13 maggio scorso, il report sul piano italiano di Zambon sia stato pubblicato e subito dopo ritirato.


La difesa di Guerra

Il responsabile europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità, Hans Henri Klug, sta valutando l’ipotesi di revocare già oggi le deleghe all’attuale vicepresidente della sezione europea dell’Oms, Ranieri Guerra, anche membro del Comitato tecnico scientifico italiano. Guerra si è difeso in una recente intervista al Fatto Quotidiano, affermando di aver chiesto il ritiro del report perché «le tabelle di mortalità non erano giuste».

Immagine di copertina: ANSA/CLAUDIO PERI

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