Processo Raggi, la sindaca assolta anche in appello: «E’ una mia vittoria, chi non mi ha sostenuto ora taccia» – Il video

di Redazione

La sindaca era stata assolta nel processo di primo grado perché secondo il giudice «il fatto non costituisce reato». Durissimo il suo commento e per il M5 sarà difficile non sostenere il bis al Campidoglio

Nuova assoluzione per la sindaca di Roma Virginia Raggi. La corte di appello ha deciso, infatti, di confermare la sentenza di primo grado che l’aveva vista uscire dal processo con un’assoluzione che recitava la formula «perché il fatto non costituisce reato». La decisione è stata presa dopo una breve camera di consiglio, nella mattinata di oggi 10 dicembre. La procura generale, rappresentata da Emma D’Ortona, aveva chiesto dieci mesi di condanna. Raggi era accusata di falso, per la nomina di Renato Marra, fratello dell’ex capo del personale del Campidoglio, Raffaele, alla guida del dipartimento del turismo del Comune. La stessa nomina venne poi ritirata. Secondo la pg D’Ortona, la sindaca «conosceva la posizione di Raffaele Marra e ha omesso di garantire l’obbligo che Marra si astenesse nella nomina del fratello Renato». In sostanza, ha aggiunto la pg: «L’errore del precedente giudice è di avere trasformato una indagine documentale in dichiarativa».


La polemica nel Movimento

A questo punto diventa più difficile per il Movimento cinque stelle ritirare l’appoggio alla sindaca (e chiudere un’intesa col Pd). «Virginia dovrà auto-sospendersi dal movimento e non avrà il simbolo M5s per la sua ricandidatura al Campidoglio», avevano sussurrato fino a questa mattina alcuni esponenti del Movimento. Anche il capo politico Vito Crimi non aveva voluto schierarsi e a Il Messaggero aveva detto: «Vediamo quale sarà la sentenza su Virginia e poi ci regoliamo». Insomma la linea della ferrea applicazione del codice etico, che prevede le dimissioni e la non candidatura in caso di condanna, non si applica più a questo caso: bisognerà trovare una quadra nuova col Pd o andare verso l’ennesimo braccio di ferro.


«E’ una mia vittoria il movimento rifletta»

«Questa è una mia vittoria, del mio staff, delle persone che mi sono state a fianco in questi quattro lunghi anni di solitudine politica ma non umana. Credo che debbano riflettere in tanti, anche e soprattutto, all’interno del M5s», ha detto la sindaca confermando indirettamente le tensioni di questi mesi con una parte del Movimento: «Ora è troppo facile voler provare a salire sul carro del vincitore con parole di circostanza dopo anni di silenzio. Chi ha la coscienza a posto non si offenda per queste parole ma tanti altri, almeno oggi, abbiano la decenza di tacere». Che sia un riferimento a Luigi Di Maio (da sempre il più favorevole ad un’alleanza complessiva col Pd)?

Di Maio in ogni caso si schiera a favore della sindaca: «Oggi Virginia Raggi è stata assolta. Ancora una volta. Continua a resistere grande donna, il MoVimento 5 Stelle resiste insieme a te». Ma il più duro è Alessandro Di Battista: «Virginia è stata assolta. Ancora una volta assolta. Adesso iniziate a rispettarla. Per quattro anni è stata diffamata, dileggiata, calunniata…E’ stata colpita dal sistema politico e mediatico per non aver avallato le olimpiadi di Malagò, Montezemolo e Caltagirone e dal fuoco amico partito da chi non sarà mai alla sua altezza ma non vuole accettarlo».

Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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