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Capodanno in zona rossa fino al 3 gennaio: coprifuoco fino alle 7. Le ipotesi sulle riaperture di palestre, cinema e musei

30 Dicembre 2020 - 10:18 Fabio Giuffrida
Si potrà andare da amici e parenti, anche fuori dal proprio comune, nel rispetto del coprifuoco che per la notte di Capodanno è stato esteso alle 7 del mattino. Da domani, 31 dicembre, chiusi i negozi mentre per bar e ristoranti consentito solo asporto e domicilio

Sarà un Capodanno insolito quello per il 2021, innanzitutto perché tornerà la zona rossa con l’inizio del nuovo anno. Addio ai festeggiamenti in piazza, ai brindisi con decine di amici e ai grandi cenoni. Sarà un Capodanno in solitaria con un coprifuoco fissato alle 22. Nessuna deroga. Dal 31 dicembre al 3 gennaio, e poi dal 5 al 6 gennaio l’Italia sarà in zona rossa, così come stabilito dal decreto Natale per contenere la pandemia del Coronavirus. L’unico giorno di tregua sarà il 4 gennaio.

Coprifuoco esteso fino alle 7 del mattino per Capodanno

Scordiamoci, dunque, i negozi aperti o la libertà di movimento all’interno dello stesso comune (finisce oggi la zona arancione e riprenderà solo nella giornata del 4 gennaio). Da domani, 31 dicembre, tutto andrà giustificato con autocertificazione. La grande novità è che tra il 31 dicembre e il 1° gennaio il coprifuoco sarà in vigore dalle 22 alle 7 del mattino mentre per tutti gli altri giorni rimarrà tra le 22 e le 5.

La deroga dello spostamento per andare a trovare amici o parenti

Come già accaduto nei giorni di zona rossa a Natale, non sarà possibile uscire di casa se non per lavoro, salute o necessità. Dunque – solo per fare un esempio – sarà possibile andare al supermercato, a prendere una pizza o a dal parrucchiere. Sarà possibile chiaramente recarsi in ospedale o al lavoro, in qualsiasi momento. Resta salva, inoltre, la deroga che consente di raggiungere un amico o un parente, nell’ambito della stessa regione, nel rispetto del coprifuoco e nel limite comunque di 2 persone (esclusi i minori di 14 anni) che potranno recarsi presso un’abitazione privata, una sola volta al giorno, anche se si trova in un comune diverso da quello di residenza. È bene ricordare che il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre consentito

Chiusi negozi, bar e ristoranti aperti solo per asporto e domicilio

Per bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie consentita solo la vendita da asporto (con limite fissato alle ore 22) e le consegne a domicilio. Non si può nemmeno comprare del cibo da asporto da consumare in prossimità del locale. Per fare un esempio, una volta acquistata la pizza, questa andrà consumata a casa e non lì vicino. I negozi (così come i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi) resteranno chiusi, tranne quelli di alimentari. Aperte, invece, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie oltre ai supermercati.

Cosa succede dal 7 gennaio 2021

E dal 7 gennaio? Addio alle restrizioni natalizie ma non tutto tornerà alla normalità. Non sarà un liberi tutti. Almeno fino al 15 gennaio resterà in vigore la divisione in fasce (giallo, arancione e rosso). Le scuole dovrebbero riaprire proprio il 7 gennaio mentre bar e ristoranti dovranno attenersi alle regole delle fasce di appartenenza. Se in zona gialla, ad esempio, resteranno aperti fino alle 18; se in rossa o arancione solo asporto e consegne. 

Musei verso la riapertura, le palestre dovranno attendere ancora

I primi a riaprire potrebbero essere i musei (forse già il 16 gennaio), seguiti a distanza da cinema e teatri. Ma tutto dipenderà dai dati epidemiologici delle prime due settimane di gennaio. Palestre e piscine, invece, potrebbero riaprire al pubblico tra un mese mentre nessuno spiraglio sembra esserci per gli stadi. A confermarlo è lo stesso ministro dello Sport Vincenzo Spadafora: «Penso sia possibile, seppur con alcune limitazioni, riaprire palestre, piscine e centri di danza entro la fine di gennaio» ha dichiarato, intervenendo al programma di Rai 3 Agorà. E gli stadi? «È un mio desiderio ma non credo che accadrà a gennaio. Per un motivo semplice, dobbiamo avere una scala di priorità. E su quelle priorità dobbiamo concentrarci».

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