Vaccini anti-Covid, il Cts in pressing: «Perché non viene coinvolta la Protezione civile?»

Il segretario Ciciliano: «La campagna vaccinale rischia di subire l’andamento schizofrenico delle consegne, serve garantire una organizzazione regolare». Due giorni fa l’appello del coordinatore Miozzo

Prima il coordinatore Agostino Miozzo. Ora il segretario Fabio Ciciliano. Il Comitato tecnico scientifico (Cts) va in pressing perché nella gestione della campagna vaccinale anti-Covid scenda in campo la Protezione civile. «Perché non è stata coinvolta? Non sono io a poter rispondere», dice Ciciliano. «In passato ha consentito il superamento delle grandi crisi nazionali e ha contribuito fortemente a gestire le maggiori emergenze in territorio straniero. Nella gestione della pandemia non è stata protagonista nel management dell’emergenza come ci si aspettava. Tutti noi speriamo in un ripensamento, soprattutto per la gestione di questa epocale emergenza». Parole chiare, che hanno come principale destinatario il commissario straordinario Domenico Arcuri, responsabile della parte logistica del piano vaccinale.


Il segretario del Cts nota come, al momento, sia l’Italia sia gli altri Paesi dell’Ue abbiano una riduzione delle forniture da parte delle aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini: «Con questa distribuzione disomogenea la campagna non potrà fare altro che subire l’andamento schizofrenico delle consegne – dice Ciciliano al Corriere della Sera -. E questo impedirà una regolare organizzazione, soprattutto quando inizierà la vaccinazione di massa che deve prevedere una imponente pianificazione logistica, diversa per i territori ad alta concentrazione di popolazione rispetto alle aree a minore densità».


Miozzo: «È l’unica soluzione»

A chiedere il coinvolgimento della Protezione civile era stato, due giorni fa, il coordinatore del Cts, Miozzo, secondo cui l’unico modo per affrontare una campagna vaccinale di queste dimensioni è impiegare la Protezione civile e i volontari, «che dovranno ovviamente interagire con il sistema sanitario territoriale, i militari, la polizia, i carabinieri, la guardia di finanza. Soltanto questo sistema – aveva chiarito Miozzo – ha le risorse e le capacità logistiche e sanitarie per affrontare una campagna di questa dimensione».

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