Fragole, urla e minacce velate: il sabato di fuoco di Beppe Grillo per convincere il M5s a dire sì a Draghi

Il garante del M5s ha catechizzato i pentastellati con un monologo di 45 minuti, che in parte si è sentito anche per strada

Il colloquio tra il presidente incaricato Mario Draghi e la delegazione del M5s guidata da Beppe Grillo è stato il più lungo del primo giro di consultazioni. C’è da sperare, però, che Grillo non abbia usato con Draghi lo stesso tono di voce adoperato durante il vertice preparatorio con i ministri uscenti e i gruppi parlamentari pentastellati. Un monologo durato 45 minuti, nel corso del quale a un certo punto le urla del comico si sono sentite anche in strada, sotto le finestre della sala Tatarella di Montecitorio.


AGENZIA VISTA / ALEXANDER JAKHNAGIEV | La voce di Beppe Grillo durante il vertice a Montecitorio con i ministri uscenti e i gruppi parlamentari del M5s

E pensare che la mattinata era partita con un lungo post sul suo blog, a metà tra il bucolico e il programmatico, dal titolo: In alto i profili. Da un lato «le fragole sono mature», scriveva infatti Grillo. Per poi snocciolare dall’altro lato un lungo elenco di priorità su cui il governo Draghi dovrebbe concentrarsi per ottenere l’appoggio del M5s. Tra queste, la creazione di un «ministero per la Transizione ecologica», al quale affidare la politica energetica nazionale (e magari anche la raccolta della fragole).

In alto i profili

Pubblicato da Beppe Grillo su Sabato 6 febbraio 2021

Grillo, che ha lasciato Roma già oggi, durante il vertice pentastellato a Montecitorio avrebbe invitato tutti i presenti a restare uniti, puntando su temi identitari e sul futuro stesso del partito, che in parlamento è ancora la forza politica più numerosa grazie ai risultati raccolti alle elezioni del 2018. Le urla del garante devono aver sortito il loro effetto, tant’è che dai presenti non è filtrato quasi nulla sui contenuti della riunione. Bocche cucite, «altrimenti Beppe si arrabbia», hanno spiegato alcuni di loro all’agenzia di stampa AdnKronos. Silenzio totale, invece, da parte di Davide Casaleggio, anche lui presente al vertice. Il presidente dell’associazione Rousseau non avrebbe proferito verbo, limitandosi ad ascoltare il monologo di Grillo e gli interventi degli altri. Avrebbe poi lasciato la Camera prima della fine delle consultazioni con Draghi.

“Non conosco una via infallibile per il successo, ma una per l’insuccesso sicuro: voler accontentare tutti”. (Platone)

Pubblicato da Beppe Grillo su Sabato 6 febbraio 2021

Ma la giornata politico-mediatica di Grillo non è finita qui. Anzi, ha registrato un’altra svolta repentina, come una coperta double face. Terminato il colloquio con Draghi, infatti, il suo tono di voce si è fatto decisamente più serafico. E su Facebook gli è partita una citazione del filosofo greco Platone: «Non conosco una via infallibile per il successo, ma una per l’insuccesso sicuro: voler accontentare tutti». Un messaggio che ha il sapore di un Maalox, destinato innanzitutto a chi, come Alessandro Di Battista, un governo guidato da Draghi con la partecipazione del M5s, del Pd e di Forza Italia, proprio non riuscirebbe a “digerirlo”.

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