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Ippolito: «Lockdown? Chi fa il tecnico del governo eviti opinioni personali». Caos sullo sci, Draghi punta a una voce unica sulla pandemia

16 Febbraio 2021 - 08:05 Redazione
Previsto un cambio di passo tanto nella gestione quanto nella comunicazione sulla pandemia da parte del governo Draghi. Le indiscrezioni raccontano di una cabina di regia voluta da palazzo Chigi che riguarderà anche i tecnici del Cts

Il direttore scientifico dell’istituto Spallanzani di Roma difende il Cts sulla polemica della mancata riapertura degli impianti da sci. Giuseppe Ippolito, membro del comitato, in un’intervista al Corriere della Sera ha sostenuto che il Cts si era già espresso sull’argomento il 4 febbraio, dieci giorni prima quindi che il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmasse lo stop delle attività fino al 5 marzo. Da membro del Cts, Ippolito critica chi aggiunge «valutazioni personali» ai pareri ufficiali.

Indiretto ma chiaro il riferimento alle dichiarazioni del consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi, che ha invocato un lockdown totale per contrastare, oltre all’aumento dei casi, anche il rischio di una maggiore diffusione del Coronavirus dato dalle varianti. Dichiarazioni che hanno scatenato gli attacchi del leader della Lega Matteo Salvini, provocato l’irritazione del Cts e fatto ventilare le dimissioni da parte dello stesso Ricciardi.

Verso una cabina di regia sulla pandemia

Ippolito ha quindi ribadito che combattere l’epidemia con un sistema di restrizioni selettivo per fasce di rischio, quello dei colori assegnati alle varie regioni, può funzionare. Le polemiche sugli impianti da sci e l’eventualità di un nuovo lockdown rischiano però di mettere in difficoltà il nascente governo guidato da Mario Draghi, che domani chiederà la fiducia al Senato e dopodomani alla Camera. Lo scontro tra il titolare del Turismo, Massimo Garavaglia, e il ministro Speranza ha già lasciato un segno. Tant’è che, sempre secondo il Corriere, il premier intende imporre un cambio di linea agli scienziati, una sorta di riforma del Cts.

«Meno protagonismo e più coordinamento» sarebbe la formula con cui Palazzo Chigi proverà a intervenire sul caos dei pareri contrastanti. E potrebbe essere scelto un portavoce unico. D’ora in poi, inoltre, i tecnici dovranno confrontarsi con il governo anziché comunicare ai cittadini scelte che non sono state ancora assunte. Mentre l’ordine del giorno e il verbale delle riunioni del Cts dovranno essere girati ai ministri competenti.

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