Morti da vaccino anti-Covid? La propaganda no-vax e la totale assenza di prove

Con l’arrivo dei vaccini anti Covid-19, i no-vax hanno iniziato la caccia ai vaccinati deceduti. Nel caso di Michela Foderini sono bastati due post Facebook per stabilire un nesso causale frutto di propaganda

Michela Foderini è morta improvvisamente a causa di un arresto cardiaco. Conosciuta come fotografa e appassionata di podismo, l’annuncio del decesso viene riportato su articoli come quello di Perugia24.net del 26 febbraio 2021, ma a renderla nota a un pubblico più vasto sono stati alcuni no-vax alla ricerca di decessi da vaccino anti Covid-19 per supportare le loro teorie di complotto. Michela, infatti, aveva ricevuto entrambe le dosi e questo è bastato per scatenare le fantasie degli antivaccinisti.

I no-vax, intenzionati a cercare più prove possibili a sostegno della loro narrativa, hanno trovato due post Facebook di Michela in cui annunciava la somministrazione di entrambe le dosi di vaccino anti Covid-19. Ma c’è un problema: la data delle iniezioni e quella del decesso sono molto lontane per ipotizzare una correlazione causale.

Michela, sul suo profilo Facebook, aveva annunciato con gioia di aver ricevuto sia la prima dose, il 14 gennaio, che la seconda, il 5 febbraio. Nonostante sia morta una ventina di giorni dopo dall’ultima iniezione, nella notte del 26 febbraio, i no-vax non hanno perso l’occasione di sostenere la narrativa del «decesso causato dal vaccino» senza alcuna prova.

La narrazione no-vax è stata veicolata non solo da comuni utenti, ma anche da giornalisti come Cesare Sacchetti, noto per aver diffuso anche in passato teorie di complotto legate anche all’ambiente QAnon. Ecco quanto riporta sul suo canale Telegram:

Il suo nome era Michela Foderini. Era una podista e aveva 49 anni. Il 5 febbraio ha fatto il vaccino. Il 26 febbraio è morta. Le persone non stanno morendo per la falsa malattia. Stanno morendo per la falsa cura.

La diffusione della narrativa no-vax italiana prosegue all’estero, da una parte con i tentativi dello stesso Cesare Sacchetti che pubblica tweet in inglese, dall’altra con post Facebook di utenti stranieri.

Il marito di Michela, Mirko Cannoni, non ha rilasciato informazioni in merito e per entrambi i loro profili Facebook non c’è stato alcun assalto dei no-vax come è accaduto, invece, con l’infermiera Tiffany Pontes Dover che, a distanza di parecchio tempo, è tornata a pubblicare qualcosa sul suo profilo Instagram, riattivando l’assalto social. L’ultima informazione in merito a Michela, che si apprende proprio grazie a un post Facebook del 3 marzo 2021 del marito Mirko, è la donazione dei suoi organi.

Da che mondo è mondo, per sostenere una tesi del genere bisognerebbe portare le prove. In questo caso, da parte dei no-vax risultano del tutto assenti e non bastano due post social per provare un nesso causale tra il decesso di Michela e il vaccino anti Covid-19.

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