Verso un punto vaccinale in ogni città: fino a 800 iniezioni al giorno nei grandi hub. Il piano per far marciare le regioni insieme

Il documento d’intesa tra Governo e Regioni fissa il numero di medici, infermieri e personale sociosanitario che dovrà essere presente nei punti vaccinali territoriali di medie e grandi dimensioni

Nuove linee guida per l’organizzazione della campagna vaccinale anti-Covid in Italia. Pur sussistendo l’indicazione di «procedere secondo fasce d’età», così come indicato dal capo del dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, le Regioni hanno dato il proprio via libera a un piano più snello rispetto a quello proposto dalla Protezione Civile nei giorni scorsi. Secondo il nuovo testo, saranno implementati i punti vaccinali territoriali straordinari (PVTS) di grandi dimensioni, che procederanno con la somministrazione di almeno 800 dosi al giorno. Linee guida tuttavia «non vincolanti», come specificato nel documento, «che hanno l’obiettivo di suggerire un modello relativo all’allestimento dei centri vaccinali straordinari di medie e grandi dimensioni». 


Come sono organizzati i punti vaccinali straordinari territoriali 

LINEE DI INDIRIZZO ORGANIZZATIVO E STRUTTURALE DEI PVTS | Come funzioneranno le vaccinazioni nei punti vaccinali straordinari territoriali 

In tal senso, «nell’ottica di favorire la massima adesione alla campagna vaccinale anti-Covid e nel rispetto delle esigenze delle persone con disabilità – si legge nel documento – tali punti vaccinali di grandi dimensioni dovrebbero essere di norma collocati in aree facilmente raggiungibili con i servizi di trasporto pubblico locale o dotati di ampio parcheggio». Rimossi dal piano i centri medio-piccoli e le unità mobili, mentre resteranno attive le vaccinazioni in farmacie, studi medici e aziende. 


L’organizzazione degli hub di vaccinazione

Ciascun hub dovrà avere 5 o più linee vaccinali, che dovranno rimanere aperti per le ore necessarie a garantire il volume di vaccinazioni necessarie.  In questi centri medio-grandi, per ciascuna linea dovranno essere presenti almeno 2 medici, 5 assistenti sanitari o infermieri e almeno 2 addetti alla preparazione del vaccino. Dovranno essere altresì presenti almeno 2 operatori socio-sanitari, 2 amministrativi e almeno 2 volontari.

Le linee di indirizzo organizzativo e strutturale dei PVTS

Le vaccinazioni sui luoghi di lavoro

Le Regioni, attraverso le dichiarazioni del presidente della Conferenza Stato-Regioni, Stefano Bonaccini, hanno ribadito la propria collaborazione «a pieno ritmo con il Commissario per l’emergenza e con il Capo della Protezione Civile, e a quest’ultimo abbiamo chiesto anche di condividere ulteriori linee di indirizzo per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro». Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, dopo la riunione con il ministro della Salute, Roberto Speranza, i sindacati e i vertici dell’Inail, ha assicurato che «sarà garantita la vaccinazione a tutti i lavoratori» in tutte le aziende di qualsiasi dimensione, assicurando per il 6 aprile una prima bozza di «protocollo nazionale volto a garantire standard minimi di sicurezza anche per le vaccinazioni in azienda». 

Le task force della Protezione civile inviate in Basilicata e Molise e il caso Toscana

Nel frattempo, il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, e il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, hanno inviato in Basilicata e Molise due task force di supporto costituite da un ufficiale medico e due sotto-ufficiali infermieri che «effettueranno vaccinazioni anche a domicilio nelle zone meno accessibili» delle due regioni. In parallelo, prosegue il monitoraggio attivo dell’andamento delle somministrazioni su base regionale, che va sempre più verso una gestione condivisa tra Protezione civile e i responsabili della Sanità regionali. È il caso della Toscana dove la regia della campagna vaccinale è stata affidata dal governatore Eugenio Giani al direttore del dipartimento della Protezione civile regionale, Giovanni Massini, che affiancherà il direttore dell’assessorato alla Sanità, Carlo Tomassini, per l’organizzazione delle vaccinazioni nella regione.

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