Le Regioni contro lo «scaricabarile» di Draghi. Bonaccini chiede incontro urgente con il premier

Durante la conferenza Stato-Regioni, i governatori hanno chiesto di incontrare «al più presto» Curcio e Figliuolo per «sviluppare e approfondire il tema della campagna vaccinale»

Il presidente della conferenza delle Regioni non le manda a dire al presidente del Consiglio. Stefano Bonaccini chiederà un incontro urgente a Mario Draghi in persona sollevando il tema della leale collaborazione tra Stato e Regioni, messa in discussione – dal punto di vista delle Regioni – dopo le parole del premier al parlamento. Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, rispettivamente presidenti di Veneto e Friuli-Venezia Giulia, hanno mostrato particolare malcontento: «Invieremo un documento netto e forte al governo, sottolineando le criticità che ci sono state», ha dichiarato Fedriga.


Il malcontento della Campania sul Recovery Plan

«Il presidente del Consiglio può dire quello che vuole – ha detto Zaia -. Noi in Veneto abbiamo rispettato le categorie prioritarie per il vaccino in maniera ossessiva». La posizione delle Regioni è quella di ribadire di aver seguito i criteri vaccinali del governo. Ammettendo che c’è stata qualche sbavatura nell’esecuzione della campagna vaccinale, i governatori non accettano lo «scaricabarile» fatto dal premier durante gli interventi di ieri, 24 marzo, al Senato e alla Camera. I rappresentanti della Regione Campania, inoltre, hanno sollevato il tema del mancato coinvolgimento delle Regioni in materia di Recovery Plan.


La Conferenza Stato-Regioni

Con qualche minuto di ritardo, alle 15.20 è iniziato l’incontro tra Regioni e governo. Per l’esecutivo, sono presenti i ministri degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, del Sud, Mara Carfagna. Mentre si svolgono le pratiche per l’approvazione delle del verbale della seduta precedente e i pareri sui punti all’ordine del giorno, l’unità di crisi regionale della Campania ha diramato una dura nota sul tema vaccini: «Ad oggi, la Campania ha ricevuto 200 mila vaccini in meno dal commissariato di governo: è una sperequazione dannosa che la Campania ha chiesto di sanare entro il mese di aprile».

L’unità di crisi ha poi comunicato che da oggi saranno pubblicate informazioni quotidiane e settimanali con gli aggiornamenti «dei dati reali della campagna di vaccinazioni in Campania, anche per far fronte a disfunzioni registrate negli ultimi giorni sulle piattaforme nazionali. Sarà uno strumento ulteriore, nel segno della trasparenza, a disposizione del sistema informativo». Il primo punto all’ordine del giorno che ha sollevato qualche attrito tra Stato e Regioni è quello relativo alla conferma di Nicola Magrini, da parte del ministero della Salute, nel ruolo di direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco.

«Scollamento con Aifa». Le regioni, poi, chiedono di incontrare «al più presto» Curcio e Figliuolo

Preso atto della conferma, per voce di Giovanni Toti, le Regioni hanno sottolineato che c’è stato «uno scollamento» tra il lavoro di Aifa e quello dei sistemi sanitari regionali, auspicando un cambio di passo sul rapporto tra l’ente e i territori. Ma è alla fine della disamina dei 22 punti all’odg che il presidente della Liguria ha preso parola per sollevare la questione relativa ai vaccini: «Con i governatori abbiamo convenuto sulla necessità di incontrarci al più presto con il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio e con il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo».

L’incontro, il cui coordinamento è stato richiesto alla ministra Gelmini, servirà per «sviluppare e approfondire il tema della campagna vaccinale». Toti ha lamentato che alcune notizie sono state apprese dalle Regioni tramite la stampa: «Siamo a un momento importante della campagna vaccinale – ha concluso il governatore -, bisogna avviare un dialogo importante non solo in sede tecnica, ma anche in una sede più politica».

Leggi anche: