Coronavirus, anche gli Usa lavorano a un passaporto vaccinale: sarà sia cartaceo sia digitale (con un’app dedicata)

Al momento una data ufficiale per il rilascio non c’è. Nella versione digitale, sarà accessibile tramite un’applicazione per smartphone con un codice Qr simile a quello di un biglietto d’aereo, proprio come nei documenti pensati dall’Ue

Anche gli Stati Uniti lavorano a un passaporto vaccinale per chi è immune al Coronavirus. Mentre in Europa il capo della task force Ue sui vaccini Thierry Breton ha promesso che il passaporto sanitario sarà disponibile in tutta l’Unione tra «due, tre mesi», negli Stati Uniti di Biden i preparativi sono ancora avvolti nel mistero. Stando a quando ha rivelato oggi il Washington Post, il dipartimento della Salute americano sta coordinando i lavori per la realizzazione del passaporto digitale insieme a diverse agenzie governative e ad aziende private. Al momento sono pochi i dettagli noti, ma sembra essere certo che i passaporti saranno gratuiti, in modo tale da essere accessibili a tutti. e che saranno realizzati sia in formato cartaceo, sia digitale.


Come funzionano

In questo assomigliano molto ai passaporti sanitari a cui lavora anche l’Unione europea. Nella loro versione digitale i passaporti vaccinali targati Usa dovrebbero essere accessibili tramite un’applicazione per smartphone con un codice Qr simile a quello di un biglietto d’aereo, proprio come nei documenti pensati dall’Ue. Non è ancora chiaro se negli Stati Uniti potranno essere obbligatori per accedere ad alcuni servizi (nell’Unione europea non dovrebbe essere così) o se in mancanza di un certificato potrà essere utilizzato un test negativo al Covid.


Privacy, controlli e passaporti “rivali”: i nodi ancora da sciogliere

Molti gli ostacoli, a partire dalle questioni di privacy – a gestire i dati saranno le aziende private o lo Stato? – e di sicurezza, visto che esiste già un mercato per i vaccini e certificati di vaccinazione falsi. Uno dei maggiori problemi che la Casa Bianca si trova ad affrontare è invece quello relativo alle numerose iniziative simili in atto. Il Washington Post ne elenca diverse: la certificazione vaccinale a cui lavora l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il progetto del Vaccination Credential Initiative che insieme a Microsoft e oltre 200 organizzazioni sta lavorando affinché le informazioni sui vaccini vengano classificate in modo omogeneo, e il pass digitale ideato dalla società informatica Ibm che New York ha inaugurato negli scorsi giorni.

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