«Il pacchetto del Piano nazionale di rilancio e resilienza è ambizioso, un’opportunità da cogliere in particolare per la transizione ecologica e digitale». Sarebbe questo uno dei punti fermi espressi dal premier Mario Draghi durante l’incontro con gli enti locali per discutere del Recovery Plan. «L’occasione è unica – avrebbe detto il presidente del Consiglio – bisogna spendere e spendere bene». Al tavolo con Regioni, Comuni e Province, Draghi ha parlato di punti di continuità con il precedente governo in alcune aree, e di un cambio di rotta forte in altre. Ribadendo come il piano sia «un pacchetto di investimenti molto ambizioso e un pacchetto di riforme» che va a coprire gli anni tra il 2021 e il 2026, Draghi ha parlato di «un’opportunità che dobbiamo cogliere», in particolare quella della transizione ecologica e digitale.
Giovani, parità di genere e Sud
«Dobbiamo essere consapevoli – ha aggiunto – della portata storica di questo piano, è un’occasione unica per migliorare le scuole e modernizzare la burocrazia. È importantissimo spendere e spender bene». Il piano – conferma Draghi – avrà al centro anche i giovani i Giovani, la Parità di genere e il Sud. Tre priorità trasversali dunque che si accompagneranno a sei missioni: Digitalizzazione, Transizione Ecologica, Infrastrutture, Istruzione e Ricerca, Inclusione e Coesione e Salute. «Gli interventi per la coesione e l’inclusione vogliono aiutare in particolare donne e giovani a trovare posti di lavoro dignitosi e ben retribuiti», ha aggiunto il premier. «Dobbiamo rafforzare i servizi per l’impiego, investire nell’apprendistato, promuovere la creazione di imprese femminili».
Emarginazione e degrado sociale
Un’altra priorità riguarderà l’aiuto alle fasce più povere della popolazione, «spesso le più esposte alla crisi del Covid», ha dichiarato Draghi. Nel piano è presente anche «un importante intervento di rigenerazione dell’edilizia residenziale pubblica e sociale. Queste misure, insieme al rafforzamento del ruolo dei servizi sociali nazionali e al recupero delle infrastrutture sportive, sono mirate a intervenire sui fenomeni di emarginazione e degrado sociale e ridurre i divari tra le varie aree del Paese».
Investimenti
«Noi italiani abbiamo perso credibilità per la capacità di investire, dobbiamo riconquistarla», ha detto Draghi osservando come l’attuale contesto rende gli investimenti difficili se non impossibili: «Bisogna lavorare insieme per trovare soluzioni».
L’organizzazione
Il modello organizzativo del Piano nazionale di rilancio e resilienza prevede due livelli strettamente legati tra loro. Una struttura di coordinamento centrale supervisionerà l’attuazione del piano. Mentre le amministrazioni sono responsabili dei singoli investimenti e delle singole riforme. Il governo intende inoltre costituire delle task force locali che aiutino le amministrazioni territoriali. La supervisione politica del piano è però affidata a un comitato istituito presso la Presidenza del Consiglio a cui partecipano i ministri competenti. La struttura centrale di coordinamento centrale, ha spiegato Draghi, è anche responsabile dell’invio delle richieste di pagamento alla Commissione Europea, a seguito del raggiungimento degli obiettivi previsti. Accanto a questa struttura di coordinamento, agiranno una struttura di valutazione e una struttura di controllo.
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