Scuola e Covid, Bianchi: «Addio classi pollaio, a settembre tutti in classe in sicurezza»

Il ministro dell’Istruzione promette cambiamenti per il prossimo autunno, grazie anche ai finanziamenti stanziati nel decreto Sostegni e quelli in arrivo dall’Ue

I fondi ci sono, le intenzioni pure. Un anno dopo i primi annunci del rientro a scuola in sicurezza provenienti dal Ministero, oggi, 6 maggio, il ministro Patrizio Bianchi rinnova l’impegno per settembre, stavolta 2021. «Voglio riportare a settembre tutti gli studenti in aula e in sicurezza», ha detto in un’intervista a Repubblica. Con il decreto Sostegni sono stati stanziati altri 150 milioni per la messa in sicurezza degli istituti a fronte del Coronavirus. L’auspicio è quello di partire con le lezioni in presenza tra il 10 e il 15 settembre. Considerando anche che in questi giorni, in accordo con il generale Francesco Paolo Figliuolo, si stanno «facendo ripartire le vaccinazioni per tutto il personale scolastico», interrotte topo l’accelerata decisa dal governo Draghi tra le fasce di età più avanzate. «Siamo al 70% , a settembre avremo tutti vaccinati». Ci sarà poi un piano per ingressi divisi e trasporti, un tema tutt’altro che facile viste le questioni che hanno accompagnato quest’anno.


Ingressi scaglionati e stop alle classi pollaio

Rimarranno gli ingressi scaglionati per evitare affollamenti sui mezzi e fuori dalle scuole? «Stiamo lavorando con i ministri Gelmini, Lamorgese e Giovannini, con le Regioni e gli enti locali, insieme ai tavoli dei Prefetti, che hanno funzionato bene, per organizzare la gestione dei trasporti anche rispetto agli orari di ingresso e di uscita a scuola». Per quanto riguarda le classi pollaio, il ministro ha ricordato che il tema della riduzione del numero degli studenti per classe fa parte di «un nuovo disegno del sistema scolastico previsto dal Pnrr», il Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall’Unione europea. «Andremo comunque verso classi ridotte progressivamente». Sui precari, però, nessuna sanatoria: l’obiettivo è «arrivare a un sistema a regime con concorsi annuali».


Immagine di copertina: EPA/Darek Delmanowicz

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